martedì 30 giugno 2009

Il nuovo ordine mondiale

Il neofita viene introdotto nel tempio. Al centro, la luce debole di una candela illumina il triangolo equilatero a oriente e il cerchio a occidente. L’adepto viene adagiato supino su un telo rosso quadrato. Dall’alto della cupola si accende una luce fioca che diventa sempre più forte fino a farsi accecante. Tutto intorno è avvolto dalle tenebre.
Il gran maestro, un settantenne dalla barba bianca, spiega il significato dell’iniziazione: “Da tempi immemorabili si compie il rito della morte-resurrezione, quando il neofita è pronto per ricevere la luce. Attraverso di essa le energie cosmiche penetrano in lui e lo preparano alla morte del suo essere profano. Una pace atarassica lo avvolge”. Il rito si conclude con una frase in greco antico: “Ora che la luce è in te, io ti creo illuminato”.

Bisogna risalire ai tempi dell’Inghilterra elisabettiana, un periodo florido per la filosofia occulta, dalla cabala cristiana all’alchimia, all’ermetismo. Allora nascono i rosacroce e l’illuminismo esoterico, poi trasferito in America. Qui, anche grazie a un romanzo satirico degli anni Settanta del ‘900, si diffonde la leggenda che l’establishment, i rampolli delle principali famiglie, siano illuminati. Tra loro non mancherebbero alcuni ex presidenti viventi, già iscritti a società segrete di origine universitaria.
Meno di 200 gli illuminati d’America, capaci però di governare la finanza mondiale. In questo momento di crisi sarebbero particolarmente attivi.
E in Italia?
“Siamo una cinquantina, senza distinzione di sesso o religione. Puntiamo alla vera universalità e a un progetto che permetta di migliorare la società”.
E chi sono gli illuminati nostrani?
“Uomini e donne di qualità che hanno una luce dentro che può illuminare gli altri”. In Italia i membri dell’accademia si riuniscono una volta all’anno, per lo più a Roma, città in cui vive o lavora la maggior parte. Tra gli illuminati ci sono un sottosegretario, il presidente di un’autorità, il direttore corporate e il vicepresidente di due importanti banche italiane, il presidente di un grande istituto di credito straniero, un consigliere d’amministrazione Rai, l’amministratore delegato di una delle più importanti squadre della serie A, uno degli uomini al vertice della Lega calcio. Non mancano filosofi, esperti di comunicazione, giuristi, medici (compreso un noto docente di oculistica) e numerosi professionisti. C’è pure qualche prelato.

“Il nuovo ordine mondiale verrà annunciato il 21 dicembre 2012. Allora il consiglio dei 12 maestri invisibili rivelerà il mistero che unisce la scienza e la fede e ci sarà un cambiamento epocale”.

Leggende Maya, illuminati... il 21 dicembre 2012 si sta intasando.
Qualcosa DEVE succedere.
La mia proposta è sempre valida.

venerdì 26 giugno 2009

Missione compiuta


Oggi potrei dire missione compiuta.
Abbiamo arginato la destra e ridato futuro al progetto del Pd. Sono stato chiamato a guidare il Pd quattro mesi fa in un momento difficile, quando il progetto sembrava inesorabilmente destinato a fallire anche a causa delle divisioni tra dirigenti. Invece tutti si sono rimboccati le maniche e capito che la nostra litigiosità avrebbe consegnato alla destra il Paese. E così abbiamo cominciato a parlare dei problemi degli italiani, abbiamo avanzato proposte per chi è in difficoltà davanti alla crisi, abbiamo alzato la voce per denunciare assenze e falsità del governo.
Prima del 5 giugno avevamo un Pdl al 45%, le città più importanti in mano alla destra e un Pd piegato e umiliato. Ora il quadro è profondamente cambiato: in un Europa attraversata purtroppo da un impetuoso vento di destra, il Pdl dopo un solo anno di governo arretra; il Pd è lontano dal risultato dell’anno scorso, ma vince in città e province in tutta Italia, e diventa il primo partito per consensi nel campo riformista in Europa e promuove l’Alleanza dei progressisti.

Ma che partita avrà visto? Comunque, detto da un fautore del multiculturalismo, dell'integrazione e dell'accoglienza senza condizioni, magari viene rieletto segretario e... 100 di queste vittorie!!!

martedì 23 giugno 2009

Comunque vada...

sarà un successo commerciale superiore all'iphone ed a tutte le serie di playstation messi insieme.

C'è la versione italiana con il primo trailer mentre quest'ultimo sul sito di sony, bisogna ammetterlo, lascia veramente senza fiato.

Nel frattempo l'IHC sbarca su YouTube e sfiora i 10 milioni di biglietti per la lotteria che garantisce la TUA possibilità di salvezza (rimangono pochi biglietti, affrettati!!!).

Ma c'è chi guarda avanti, per fortuna, o forse lo fa solo per distinguersi ed arriva al 2013...
C'è da scommetterci, comunque vada... sarà un successo.

mercoledì 17 giugno 2009

Che bella coppia


«Vogliamo essere il paese in prima fila, anzi il primo paese a dare una mano agli Stati Uniti per quanto riguarda la necessaria chiusura della prigione di Guantanamo» ha detto il premier. E infatti, secondo fonti di Palazzo Chigi, non è escluso che i detenuti in arrivo da Guantanamo nel belpaese siano più di tre: si parla di cinque prigionieri.
Obama ha poi chiesto a Berlusconi di spendersi sulla necessità di tenere stretta la Turchia all’Occidente. E Berlusconi ha risposto di essere totalmente d’accordo.
Quanto all’Afghanistan, i diplomatici italiani hanno suggerito al nostro premier di non sbilanciarsi troppo sul numero dei carabinieri da mandare: non oltre cento. Ma Berlusconi ad Obama ha detto che saranno 200. «Gli occhi di Obama si sono illuminati», riferisce uno dei presenti all’incontro.

Guantanamo
Che sia un problema serio per Obama non c'è dubbio, tanto da prometterne la chiusura in campagna elettorale. Peccato che i primi a non volere i prigionieri in casa siano proprio gli americani...

Turchia
La Turchia stretta all'Occidente se la ricordano bene i salentini per la tragedia di Otranto del 1480 (da qui il grido Mamma li turchi). Che sia meglio tenerli a distanza, oltre per tristi "vicende" già riportate, è facilmente deducibile leggendo questo interessante articolo sulla presunta laicità della Turchia "moderna".

Afghanistan
C'è chi li chiama resistenti, chi terroristi, chi fondamentalisti.
Basterebbe chiamarli semplicemente con il loro nome: bestie.
Il problema non è 100, 200 o 1.000 soldati.
Il problema è che dopo 7 anni succede ancora questo.
100, 200, 1.000: non è la quantità a fare la differenza, ma è la strategia che va cambiata.

mercoledì 10 giugno 2009

La capitale


Rotterdam è la seconda città dei Paesi Bassi, situata nella provincia dell'Olanda Meridionale. La città ha il più grande porto d'Europa, collocato sulle rive del fiume Nieuwe Maas.

Nel centro di Rotterdam non molto tempo fa sono apparse foto mortuarie di Geert Wilders, poste sotto un albero, con una candela a lumeggiarne la morte prossima ventura.
“Rinomineremo la Euromast (torre di Rotterdam, ndr) nell’edificio per le esecuzioni con il sangue di Wilders”, hanno proclamato gli islamisti.

L’Economist, settimanale lontano dalle tesi antislamiche di Wilders, tre mesi fa parlava di Rotterdam come di un “incubo eurabico”. Per gran parte degli olandesi che ci vivono l’islamismo è oggi un pericolo più grande del Delta Plan, il complicato sistema di dighe che previene l’inondazione, come quella che nel 1953 fece duemila morti.

Basta un giro per le strade della città per capire che in molti quartieri non siamo più in Olanda. E’ un pezzo di medio oriente. In alcune scuole c’è una “stanza del silenzio” dove gli alunni musulmani, in maggioranza, possono pregare cinque volte al giorno, con un poster della Mecca, il Corano e un bagno rituale prima della preghiera. Un altro consigliere musulmano del comune, Brahim Bourzik, vuol far disegnare in diversi punti della città segnali in cui inginocchiarsi in direzione della Mecca.

Usciamo per un giro fra i quartieri islamizzati. A Oude Westen si vedono soltanto arabi, donne velate da capo a piedi, negozi di alimentari etnici, ristoranti islamici e shopping center di musica araba. “Dieci anni fa non c’erano tutti questi veli”, dice Sylvain. Dietro casa sua, una verdeggiante zona borghese con case a due piani, c’è un quartiere islamizzato. Ovunque insegne musulmane. “Guarda quante bandiere turche, lì c’è una chiesa importante, ma è vuota, non ci va più nessuno”. Al centro di una piazza sorge una moschea con scritte in arabo. Era una chiesa prima.

Che l’Eurabia abiti ormai a Rotterdam lo ha dimostrato un caso avvenuto pochi giorni prima del nostro arrivo. Siamo andati allo Zuidplein Theatre, uno dei più prestigiosi in città, un teatro modernista, fiero di “rappresentare la diversità culturale di Rotterdam”. Sorge nella parte meridionale della città e riceve fondi del comune, guidato dal musulmano e figlio di imam Ahmed Aboutaleb. Tre settimane fa lo Zuidplein ha consentito di formare un’intera balconata riservata alle sole donne, in nome della sharia.

Non accade in Pakistan o in Arabia saudita, ma nella città da cui sono partiti per gli Stati Uniti i Padri Fondatori.
Qui è iniziata l’avventura americana.
Oggi c’è la sharia legalizzata.



Un anno fa la città entrò in fibrillazione quando i giornali resero nota una lettera di Bouchra Ismaili, consigliere del comune di Rotterdam:
Ascoltate bene, pazzi freak, siamo qui per restarci. Siete voi gli stranieri qui, con Allah dalla mia parte non temo niente, lasciatevi dare un consiglio: convertitevi all’islam e trovate la pace”.
(da http://www.ilfoglio.it)

martedì 9 giugno 2009

Il mondo che vorrei

Sarebbe bello vivere nel mondo disegnato da Obama al Cairo, ma il senso di realtà suggerisce che non sarà possibile.

Il presidente americano si è presentato come la prova vivente della negazione del conflitto di civiltà, un giovane uomo cresciuto senza conflitto fra islam e cristianesimo, il padre e il nonno musulmani, la madre cristiana e bianca, gli Stati Uniti il porto d’arrivo, dove anche l’islam è una componente indispensabile. "In fondo abbiamo principi simili, quelli dei diritti umani". Ma non è così.
Prima di tutto la storia dei diritti umani è saldamente ancorata all’Europa e agli Usa, non giace anche in qualche anfratto delle satrapie mediorientali pronta a saltare fuori. In secondo luogo la storia delle due culture è sempre stata conflittuale, e mentre le nostre masse lo hanno dimenticato quelle islamiche invece ne fanno la bandiera di ogni giorno, a scuola, in piazza. Non si tratta di fenomeni marginali: lo testimoniano le enormi piazze di Hamas e degli hezbollah, la determinazione dei talebani e di Al Qaida, la laboriosa strategia atomica e terrorista dell’Iran che dal 2005 minaccia prima di tutto gli arabi moderati.

"L’islam ha un’orgogliosa tradizione di tolleranza. Lo si vede nella storia dell’Andalusia e di Cordoba durante l’Inquisizione".
Falso storico: Cordoba, Granada furono testimoni di eccidi musulmani di ebrei, come anche il Marocco, l’Algeria, la Libia, l’Irak, la Siria, l’Iran, lo Yemen, l’Egitto.
Lo scontro con il cristianesimo, poi, è così lungo e profondo che non basterà il viso contrito e deciso di Obama a portare pace.

Ma su tutti gli aspetti del discorso uno è quello meno convincente: tende la mano a tutti.
Alleati fedeli e moderati, regimi oltranzisti, fanatici e ostili. Ma essendo indiscriminata, l’offerta di dialogo rischia di essere interpretata come una prova di debolezza, anziché di forza.
La pace non si fa invocandola ad ogni costo.
La democrazia non si esporta, l'inviolabilità dei diritti umani neanche.

lunedì 8 giugno 2009

Un brindisi alla libertà

Polonia, 4 giugno 2009

Circa 500 ristoranti, bar, club, pizzerie, negozi, musei e vari centri culturali, offrono gratuitamente "un brindisi alla libertà".
200 persone invitate dall’artista polacco Pawel Althamer, si sono imbarcate stamane su un aereo tutto dipinto d’oro per andare a Bruxelles.
Cosa si festeggia? La liberazione dal nazismo?
NO.
La Polonia festeggia i 20 anni dalla sconfitta del comunismo dopo le prime elezioni semilibere vinte il 4 giugno 1989 da Solidarnosc.
"Nessuno di noi non ha vissuto prima una primavera simile a quella del 1989 quando ciò che ci univa risultava più importante da ciò che divideva".
A noi, però, ci manca...

mercoledì 3 giugno 2009

Perchè il corano vieta il maiale?

Ghulam Haider (11 anni) sposata con Faiz Mohammed (40 anni)

Il musulmano non mangia i suoi simili