mercoledì 18 maggio 2011

Dov'è lo scandalo?


Era stato arrestato il 3 maggio scorso perché ritenuto un 'colletto bianco' del clan camorristico Polverino attivo nella zona Flegrea, ma è stato eletto consigliere comunale a Quarto con 385 voti.
È Armando Chiaro, coordinatore locale del Pdl e capolista in una lista a sostegno del neo sindaco di centrodestra Massimo Carandente Giarrusso.

Sulla vicenda si sono levate le accuse del Pd.
Sia Fortuna Incostante che Teresa Armato, entrambe senatrici Democratiche, hanno ritenuto "inaccettabile il silenzio dei dirigenti del Pdl di fronte a questa vicenda dei connotati davvero inquietanti". Teresa Armato, componente della commissione Antimafia, già la scorsa settimana aveva presentato una interrogazione urgente sulla vicenda alla presidenza del Consiglio dei ministri e al ministro dell'Interno Roberto Maroni. Oggi da parte sua un'altra interrogazione parlamentare per chiedere al Governo di verificare che le elezioni del 15 e 16 maggio si siano svolte "senza condizionamenti da parte della criminalità organizzata".

Inaccettabile il silenzio dei dirigenti del Pdl. E' questo il problema? No.
Forse sarebbe stato meglio evitare certe candidature ed evitare imbarazzanti silenzi post-elettorali.
Forse. Ma non è neanche questo il problema.
Il Problema vero, vergognoso e irrisolto è che un potenziale camorrista, in prigione durante la campagna elettorale, venga eletto con 385 voti.
385 elettori  hanno coscientemente deciso che un potenziale camorrista è il loro rappresentante politico.


Non ci scandalizziamo che i nomi di inquisiti e detenuti compaiano nelle liste elettorali.
Lo scandalo vero è che i loro nomi vengano scritti sulle schede.
L'immondizia non è solo quella che rimane per strada. E' questo ciò che vogliono?
Lasciamoli sguazzare nella loro immondizia.

venerdì 6 maggio 2011

Le dieci regole

In una stanza di 50 metri quadrati ci possono stare anche 30 o 40 detenuti. Il giorno inizia alle 4 di mattina con un primo turno di lavoro fino alle 7. Dalle 7 alle 8 si fa colazione con 200g di misera farina di grano malamente preparata. Poi inizia il turno dalle 9 alle 12, quindi pranzo fino alle 13. Poi ancora lavoro dalle 13 alle 20-21. Dalle 21 alle 23 c’è la lezione obbligatoria di ideologia del regime. Se non memorizziamo tutte le dieci regole etiche che ci vengono dette non avremo il permesso per dormire. Funziona così tutti i giorni.
I duecento grammi di farina di grano vengono dati soltanto se il detenuto finisce tutto il lavoro che gli è stato assegnato. A ogni detenuto viene assegnato un pezzo di terra di circa 1157mq: se finisci solo metà del lavoro, allora riceverai solo metà del cibo. Capita spesso di vedere persone morire. Francamente, a differenza di quello che accade in una società normale, quando qualcuno muore ci sentiamo sollevati e non tristi perché se seppellisci un morto ti danno una razione di cibo in più. Io mi occupavo spesso di seppellire i cadaveri. Una volta un ufficiale mi chiese di seppellirne diversi e dopo avere ricevuto cibo in più mi sentii felice.
Racconto di ex detenuto del campo di prigionia di Yodok, Corea del Nord.

Secondo Amnesty International tra il 1991 e il 2001 il 40 percento dei detenuti deceduti a Yodok sono morti per malnutrizione.
La foto della famiglia Oh scattata nel 1991 a Yoduk, l’unica che sia mai stata diffusa dall’interno di un campo di prigionia nordcoreano

Questa è la Corea del Nord nel 2011.

mercoledì 4 maggio 2011

Tiro Mancino


"Berlusconi e Dell'Utri non c'entrano nulla con le stragi. Come mandanti esterni, l’ho sempre detto, non centravano nulla...".
La trattativa con lo Stato, tra 1992 e 1994, ci fu eccome. Quindici-venti giorni prima della morte di Borsellino, Brusca incontrò Riina che gli disse: "Finalmente si sono fatti sotto, gli ho consegnato un papello con tutta una serie di richieste. Il tramite non me lo disse - ricorda Brusca -, ma mi fece il nome del committente finale. Quello dell’allora ministro dell’Interno, Nicola Mancino". Queste le parole con cui il pentito - mafioso già condannato a 20 anni per le stragi di Roma, Firenze e Milano - indica il nome di quello che secondo la sua dichiarazione sarebbe il 'committente' nelle istituzioni in quella che viene chiamata la trattativa tra Stato e mafia.

Berlusconi "estraneo", Mancino il "committente".
Sarà considerato attendibile quanto lo sono stati Spatuzza e Ciancimino?
Sarà la morte di Bin Laden, sarà la beatificazione di Wojtyla, sarà la questione libica, ma questa "notizia" ha avuto pochissimo risalto nei principali organi di comunicazione: e se avesse dichiarato esattamente il contrario, sarebbe stato lo stesso?
Domande a cui è difficile rispondere...

Intanto arriva una prima reazione alla deposizione di Brusca:
"E' una vendetta contro chi ha combattuto la mafia con leggi che hanno consentito di concludere il maxiprocesso e di perfezionare e rendere più severa la legislazione di contrasto alla criminalità organizzata".
Lo ha detto Nicola Mancino, ma sembra copiato da Berlusconi.

domenica 1 maggio 2011

Industrie Rosse


"Organizzazioni con un sacco di soldi, fatturano centinaia di milioni di euro e rappresentano per il 54% i pensionati. Ma non riescono a rappresentare i ragazzi e le ragazze. La coperta di Linus della sinistra".
Chi sono? I sindacati.
Parola di Matteo Renzi, sindaco rosso di Firenze.

Quanto alla polemica dei giorni scorsi con il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, Renzi ha ricordato che sono "tanti i sindaci che hanno dato la possibilità, non ai centri commerciali, ma ai negozi nei centri storici di tenere aperto. Non ho capito perché la polemica solo su Firenze. Anche se, subito dopo quella polemica sono partiti tre scioperi: nel trasporto pubblico, al Mammio musicale fiorentino e al teatro della Pergola. A pensare male si fa peccato, però...". Qualche volta ci si azzecca.