sabato 21 luglio 2012
Zerbini d'italia
Sarà Berlusconi il volto NUOVO del centrodestra alle prossime elezioni. Travaglio ha già ordinato la macchina nuova.
Pronta la reazione del Pd: Bersani lo ha già chiamato per riconoscere la sconfitta.
Alfano scoppia in lacrime alla riunione del Pdl. È la famosa ansia da prestanome.
Il Pdl assicura che il ruolo di Alfano non sarà ridimensionato. Potrà continuare a dire tutto quello che pensa Berlusconi.
Spending review, via 24.000 statali.
Su dieci dipendenti statali ne sarà tagliato uno. L’unico che si è fatto trovare in ufficio.
Il decreto fissa un parametro di riferimento di 25 metri quadri per impiegato. Vabbe’, il ping-pong ci sta.
Fortissimi tagli alla ricerca e nessun taglio agli armamenti. Puntiamo a mitragliare il cancro.
Tagli all’istituto che ha scoperto la particella di Dio. È l’unico luogo di culto colpito dalla spending review.
Io credo
nei nuovi predicatori
venerdì 8 giugno 2012
Quanto tempo dovrò stare qui?
Giovanni Vantaggiato, l’uomo di 68 anni che ha confessato l’attentato alla scuola di Brindisi, nel quale morì la giovane studentessa Melissa Bassi, è accusato di strage in concorso aggravata da finalità di terrorismo. All’uomo gli investigatori sono giunti grazie alle immagini delle telecamere poste all’esterno del tribunale, situato nei pressi della suola “Morvillo-Borsellino“.
Resta poco chiaro il perché di un simile gesto. Gli investigatori infatti non reputano credibile nessun movente, e le indagini vanno avanti per chiarire i tanti punti oscuri. Giovanni Vantaggiato ha fatto riferimento a problemi economici, forse la delusione per l’esito di un processo per truffa in cui aveva perso 200mila euro.
L’uomo intanto giunto al carcere di Lecce ha domandato: “quanto tempo dovrò stare qui?”. Sul movente continua a non dare risposte ritenute dagli inquirenti, soddisfacenti, limitandosi a dire di avercela con il mondo; e quando gli è stato chiesto perché ha agito di mattina e non di sera: “perché di notte non c’era nessuno”.
Resta poco chiaro il perché di un simile gesto. Gli investigatori infatti non reputano credibile nessun movente, e le indagini vanno avanti per chiarire i tanti punti oscuri. Giovanni Vantaggiato ha fatto riferimento a problemi economici, forse la delusione per l’esito di un processo per truffa in cui aveva perso 200mila euro.
L’uomo intanto giunto al carcere di Lecce ha domandato: “quanto tempo dovrò stare qui?”. Sul movente continua a non dare risposte ritenute dagli inquirenti, soddisfacenti, limitandosi a dire di avercela con il mondo; e quando gli è stato chiesto perché ha agito di mattina e non di sera: “perché di notte non c’era nessuno”.
Pochi giorni dopo l'attentato, Raffaele Brandi, ritenuto uno dei capi più rappresentativi della frangia brindisina della Sacra Corona Unita, ha avvicinato il caposcorta del pm Milto de Nozza e gli ha comunicato che, non solo la Scu non c’entra, ma che si muove in parallelo alla giustizia.
«Dite al procuratore che se li prendiamo noi gli attentatori, ce li mangiamo vivi, è questo il messaggio», sono le sue parole.
Quanto tempo dovrò stare qui? Poco.
Io credo
nella giustizia italiana
martedì 30 agosto 2011
A che ora è la fine del mondo?
In Grecia c’è chi è disposto a scommetterci 200 milioni di euro, negli Stati Uniti sarebbe già iniziata la produzione industriale, a novembre potrebbe già essere sul mercato. L’Energy Catalyzer, inventato dall’italiano Andrea Rossi, è ancora un prototipo misterioso ma promette una rivoluzione nel nostro modo di produrre energia. L’E-Cat nessuno sa spiegare come funzioni, ma sembra trasformare pochi grammi di nickel, un po’ d’idrogeno e un “ingrediente segreto” in abbondanti kilowattora. Rossi attende ancora il rilascio di un brevetto, ma test positivi e testimoni esperti sembrano confermare che “Deve trattarsi di un processo di tipo nucleare”. E poi, come dice a Rainews il Presidente del Comitato energia della Reale Accademia di Svezia, Sven Kullander: “Se davvero funziona vale il Nobel”.
Una bufala? Un’allucinazione collettiva? Oppure un’innovazione radicale?
Il giornalista di Rainews la presenta come "un'invenzione che potrebbe sconvolgere il mondo" ed è facile immaginarne i motivi.
Una bufala? Un’allucinazione collettiva? Oppure un’innovazione radicale?
Il giornalista di Rainews la presenta come "un'invenzione che potrebbe sconvolgere il mondo" ed è facile immaginarne i motivi.
Comunque vada a finire, è un "problema" che non ci riguarda... in Italia il nucleare è vietato.Meglio continuare a bruciare petrolio.
Io credo
nei nuovi predicatori
venerdì 24 giugno 2011
lunedì 13 giugno 2011
Bastano 3 euro
"Voglio fare la riforma fiscale e ho le idee assolutamente chiare, da almeno un anno. Ne ho una ottima, non è un problema di posizione personale, il problema è dove trovare i meccanismi finanziari. Potrei dire: datemi 80 miliardi, ma è una cifra forse eccessiva. Io ho le idee assolutamente chiare su cosa è giusto per il fisco, su quali aliquota intervenire, ma non si può andare al bar e dire 'da bere per tutti', e poi chi paga? Voi. Io sono tentato di dire, vi faccio la riforma e voi mi trovate 80 miliardi".
Giulio Tremonti, ministro dell'Economia.
Caro Giulio, bastano 3 euro.
Non c'è bisogno di tagliare le spese, mortificare i servizi, cancellare il welfare.
Le tasse si abbassano in un modo semplicissimo. Aumentandole a chi non le paga.
L'evasore non è un alieno. Non contribuisce, ma consuma.
Telefona, guida, guarda la tv, paga le bollette (quelle le paga anche l'evasore; sai perchè? E' obbligato).
Facciamo un gioco.
Da domani per ricaricare il telefonino si paga una nuova tassa: 3 euro. Lo so, prima c'era il costo di ricarica a 5 euro, non ci stiamo inventando niente, ma stiamo giocando.
Da domani la benzina non costa più 1,50 o 1,60. Da domani la benzina costa 3 euro (indipendentemente dal costo del petrolio... e anche qui ce ne sarebbe da dire).
Da domani in tutte le bollette (acqua, luce, gas, immondizia,...) c'è una nuova tassa. Indovina? 3 euro.
Potrei continuare su chissà quanti altri beni e servizi (ci vogliamo mettere le sigarette?), ma posso fermarmi qui, almeno per 2 motivi.
Il primo è che il gioco è bello quando dura poco; il secondo è che già con gli esempi fatti, 80 miliardi li abbiamo superati da un pezzo.
Adesso, chi paga? Ovvio, l'evasore.
Siamo nel 2011, abbiamo tutti la tessera sanitaria, ma la utilizziamo solo per andare in farmacia.
E se la cominciassimo a utilizzare anche per fare la ricarica, dal benzinaio, al supermercato...
Siamo nel 2011, c'è la tecnologia per far si che i 3 euro di cui sopra, per noi che le tasse le paghiamo, tornino direttamente in busta paga, sul cedolino dell'INPS per i pensionati, a conguaglio dell'IVA per gli imprenditori.
A quel punto l'evasore può fare 2 cose: la prima è quella di continuare ad evadere pagando tutto molto di più; la seconda è quella di diventare un contribuente ed in quel caso, se tutti pagano le tasse, aumentano le entrate e tutti si paga di meno (quante volte l'abbiamo sentita questa storia??).
In entrambe i casi, caro Giulio, 80 miliardi li abbiamo trovati. Adesso la riforma.
mercoledì 18 maggio 2011
Dov'è lo scandalo?
Era stato arrestato il 3 maggio scorso perché ritenuto un 'colletto bianco' del clan camorristico Polverino attivo nella zona Flegrea, ma è stato eletto consigliere comunale a Quarto con 385 voti.
È Armando Chiaro, coordinatore locale del Pdl e capolista in una lista a sostegno del neo sindaco di centrodestra Massimo Carandente Giarrusso.
Sulla vicenda si sono levate le accuse del Pd.
Sia Fortuna Incostante che Teresa Armato, entrambe senatrici Democratiche, hanno ritenuto "inaccettabile il silenzio dei dirigenti del Pdl di fronte a questa vicenda dei connotati davvero inquietanti". Teresa Armato, componente della commissione Antimafia, già la scorsa settimana aveva presentato una interrogazione urgente sulla vicenda alla presidenza del Consiglio dei ministri e al ministro dell'Interno Roberto Maroni. Oggi da parte sua un'altra interrogazione parlamentare per chiedere al Governo di verificare che le elezioni del 15 e 16 maggio si siano svolte "senza condizionamenti da parte della criminalità organizzata".
Inaccettabile il silenzio dei dirigenti del Pdl. E' questo il problema? No.
Forse sarebbe stato meglio evitare certe candidature ed evitare imbarazzanti silenzi post-elettorali.
Forse. Ma non è neanche questo il problema.
Il Problema vero, vergognoso e irrisolto è che un potenziale camorrista, in prigione durante la campagna elettorale, venga eletto con 385 voti.
385 elettori hanno coscientemente deciso che un potenziale camorrista è il loro rappresentante politico.
Non ci scandalizziamo che i nomi di inquisiti e detenuti compaiano nelle liste elettorali.
Lo scandalo vero è che i loro nomi vengano scritti sulle schede.
L'immondizia non è solo quella che rimane per strada. E' questo ciò che vogliono?
Lasciamoli sguazzare nella loro immondizia.
Io credo
nei nuovi predicatori
venerdì 6 maggio 2011
Le dieci regole
In una stanza di 50 metri quadrati ci possono stare anche 30 o 40 detenuti. Il giorno inizia alle 4 di mattina con un primo turno di lavoro fino alle 7. Dalle 7 alle 8 si fa colazione con 200g di misera farina di grano malamente preparata. Poi inizia il turno dalle 9 alle 12, quindi pranzo fino alle 13. Poi ancora lavoro dalle 13 alle 20-21. Dalle 21 alle 23 c’è la lezione obbligatoria di ideologia del regime. Se non memorizziamo tutte le dieci regole etiche che ci vengono dette non avremo il permesso per dormire. Funziona così tutti i giorni.
I duecento grammi di farina di grano vengono dati soltanto se il detenuto finisce tutto il lavoro che gli è stato assegnato. A ogni detenuto viene assegnato un pezzo di terra di circa 1157mq: se finisci solo metà del lavoro, allora riceverai solo metà del cibo. Capita spesso di vedere persone morire. Francamente, a differenza di quello che accade in una società normale, quando qualcuno muore ci sentiamo sollevati e non tristi perché se seppellisci un morto ti danno una razione di cibo in più. Io mi occupavo spesso di seppellire i cadaveri. Una volta un ufficiale mi chiese di seppellirne diversi e dopo avere ricevuto cibo in più mi sentii felice.
Racconto di ex detenuto del campo di prigionia di Yodok, Corea del Nord.
Secondo Amnesty International tra il 1991 e il 2001 il 40 percento dei detenuti deceduti a Yodok sono morti per malnutrizione.
La foto della famiglia Oh scattata nel 1991 a Yoduk, l’unica che sia mai stata diffusa dall’interno di un campo di prigionia nordcoreano
Questa è la Corea del Nord nel 2011.
I duecento grammi di farina di grano vengono dati soltanto se il detenuto finisce tutto il lavoro che gli è stato assegnato. A ogni detenuto viene assegnato un pezzo di terra di circa 1157mq: se finisci solo metà del lavoro, allora riceverai solo metà del cibo. Capita spesso di vedere persone morire. Francamente, a differenza di quello che accade in una società normale, quando qualcuno muore ci sentiamo sollevati e non tristi perché se seppellisci un morto ti danno una razione di cibo in più. Io mi occupavo spesso di seppellire i cadaveri. Una volta un ufficiale mi chiese di seppellirne diversi e dopo avere ricevuto cibo in più mi sentii felice.
Racconto di ex detenuto del campo di prigionia di Yodok, Corea del Nord.
Secondo Amnesty International tra il 1991 e il 2001 il 40 percento dei detenuti deceduti a Yodok sono morti per malnutrizione.
La foto della famiglia Oh scattata nel 1991 a Yoduk, l’unica che sia mai stata diffusa dall’interno di un campo di prigionia nordcoreano
Questa è la Corea del Nord nel 2011.
Io credo
nel comunismo
mercoledì 4 maggio 2011
Tiro Mancino
"Berlusconi e Dell'Utri non c'entrano nulla con le stragi. Come mandanti esterni, l’ho sempre detto, non centravano nulla...".
La trattativa con lo Stato, tra 1992 e 1994, ci fu eccome. Quindici-venti giorni prima della morte di Borsellino, Brusca incontrò Riina che gli disse: "Finalmente si sono fatti sotto, gli ho consegnato un papello con tutta una serie di richieste. Il tramite non me lo disse - ricorda Brusca -, ma mi fece il nome del committente finale. Quello dell’allora ministro dell’Interno, Nicola Mancino". Queste le parole con cui il pentito - mafioso già condannato a 20 anni per le stragi di Roma, Firenze e Milano - indica il nome di quello che secondo la sua dichiarazione sarebbe il 'committente' nelle istituzioni in quella che viene chiamata la trattativa tra Stato e mafia.
Berlusconi "estraneo", Mancino il "committente".
Sarà considerato attendibile quanto lo sono stati Spatuzza e Ciancimino?
Sarà la morte di Bin Laden, sarà la beatificazione di Wojtyla, sarà la questione libica, ma questa "notizia" ha avuto pochissimo risalto nei principali organi di comunicazione: e se avesse dichiarato esattamente il contrario, sarebbe stato lo stesso?
Domande a cui è difficile rispondere...
Intanto arriva una prima reazione alla deposizione di Brusca:
"E' una vendetta contro chi ha combattuto la mafia con leggi che hanno consentito di concludere il maxiprocesso e di perfezionare e rendere più severa la legislazione di contrasto alla criminalità organizzata".
Lo ha detto Nicola Mancino, ma sembra copiato da Berlusconi.
Io credo
nei nuovi predicatori
domenica 1 maggio 2011
Industrie Rosse
"Organizzazioni con un sacco di soldi, fatturano centinaia di milioni di euro e rappresentano per il 54% i pensionati. Ma non riescono a rappresentare i ragazzi e le ragazze. La coperta di Linus della sinistra".
Chi sono? I sindacati.
Parola di Matteo Renzi, sindaco rosso di Firenze.
Quanto alla polemica dei giorni scorsi con il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, Renzi ha ricordato che sono "tanti i sindaci che hanno dato la possibilità, non ai centri commerciali, ma ai negozi nei centri storici di tenere aperto. Non ho capito perché la polemica solo su Firenze. Anche se, subito dopo quella polemica sono partiti tre scioperi: nel trasporto pubblico, al Mammio musicale fiorentino e al teatro della Pergola. A pensare male si fa peccato, però...". Qualche volta ci si azzecca.
Io credo
nel comunismo
domenica 24 aprile 2011
Buona Pasqua
«Allah è grande! Testimonio che non vi è altro Dio se non Allah! Testimonio che Maometto è l'inviato di Allah!».
La voce del muezzin, in lingua araba, rimbomba da un altoparlante collocato su una torre di metallo eretto a minareto nella moschea di Cascina Gobba al civico 366 di via Padova alle ore 13.09 di venerdì scorso 22 aprile 2011.
È una data storica: per la prima volta in Italia una moschea ha diffuso l’appello alla preghiera islamica. È la sfida più significativa dell’islam radicale al nostro stato di diritto dopo l’occupazione di piazza Duomo da parte di circa 2mila musulmani il 3 gennaio 2009, ostentando provocatoriamente la preghiera collettiva islamica di fronte al simbolo della cristianità. Se allora si trattò manifestamente della prova dell'occupazione del nostro spazio fisico, ora si è trattato della prova dell’occupazione del nostro spazio valoriale e identitario. In entrambi i casi noi veniamo trattati come se fossimo una terra di conquista venendo percepiti come una landa deserta.
Milano si conferma la capitale italiana dei fanatici di Allah. In viale Jenner sorge la moschea più inquisita e più collusa con il terrorismo islamico internazionale. Il suo imam, Abu Imad, nome di battaglia di Arman Ahmed El Hissini Helmy, è in carcere con una condanna a tre anni e otto mesi per «associazione a delinquere aggravata da finalità di terrorismo ». Nella motivazione della sentenza si specifica che ha personalmente praticato il lavaggio di cervello e ha trasformato un certo numero di fedeli in terroristi islamici suicidi e di cinque di loro abbiamo la certezza che si sono fatti esplodere in Irak. Fu proprio Abu Imad a guidare l'occupazione di piazza Duomo. Così come a Milano davanti alla caserma Santa Barbara il 12 ottobre 2009 tentò di farsi esplodere il terrorista libico Mohamed Game. Al tempo stesso Milano emerge come la capitale dell’islamicamente corretto.
Il cardinale Tettamanzi il 4 settembre 2010 ha nuovamente auspicato la costruzione di una grande moschea a Milano, raccogliendo il sostegno di monsignor Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale della Cei (Conferenza episcopale italiana) per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese. E guarda caso anche il plauso della sedicente «Comunità islamica di Milano » proprietaria della moschea di Cascina Gobba che venerdì scorso ha diffuso il primo appello alla preghiera islamica della storia d’Italia. In un comunicato del 5 settembre 2010 si legge che la Comunità islamica di Milano «accoglie con grande soddisfazione le dichiarazioni dell’Arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi e lo ringrazia per la sua grande sensibilità verso le esigenze cultuali dei musulmani di Milano. Auspichiamo che il sindaco, le istituzioni e la società civile milanese recepiscano il messaggio di civiltà che il presule ha voluto rivolgere e inizi un percorso affinché anche Milano, come tutte le grandi città dell’Europa, possa avere quanto prima una grande moschea degna del suo prestigio e dell'importante Comunità islamica che ospita». Per la verità Milano non ha bisogno di una nuova grande moschea perché esiste già ed è proprio la moschea di Cascina Gobba! Si tratta di un immobile di complessivi 3.091,26 metri quadrati, costituito da piano seminterrato, piano rialzato, primo piano e parzialmente da un secondo piano.
Ebbene la moschea di Cascina Gobba potrebbe accogliere oltre 2mila fedeli. Come la totalità delle moschee in Italia viene registrata ufficialmente come associazione culturale islamica per ottenere due vantaggi. Innanzitutto la possibilità di iscriversi negli appositi albi dei Comuni, delle Province e delle Regioni e usufruire dei fondi pubblici destinati all' attività culturale in aggiunta alla possibilità di fruire del 5 per mille dalle libere detrazioni delle tasse da parte dei cittadini. In secondo luogo si aggira l'iter legale e burocratico necessario per essere riconosciuti ufficialmente come moschee, intesi come luoghi di culto paragonabili alla sinagoga e alla chiesa.
Il risultato è che loro costruiscono delle moschee spacciandole come centri culturali e a sovvenzionarle di fatto siamo noi! Anche se non sappiamo affatto che cosa vi accade all' interno perché parlano l'arabo e pur avendo la certezza che non vi si diffondono valori condivisi e fondanti della nostra civile convivenza. Bene, è ora di dire basta! Basta con le moschee occulte che diffondono l'odio, la violenza e la morte! Basta con le moschee che operano sotto mentite spoglie violando la nostra legge e facendosi beffe di noi sfruttando la nostra ingenuità, la nostra ignoranza, il nostro buonismo e persino la collusione ideologica dei cristiani che finiscono per essere più islamici degli islamici infervorandosi per la costruzione di nuove moschee mentre le chiese si spopolano sempre di più! Basta con l'islamizzazione strisciante di Milano e dell'Italia da parte di coloro che credono nel precetto della dissimulazione e che riescono ad accrescere sempre più la rete delle moschee, delle scuole coraniche, degli enti assistenziali e finanziari islamici, prefigurando la costruzione di cittadelle islamiche regolate dalla sharia , la legge coranica, in seno al nostro stato di diritto! È arrivato il momento che i milanesi conoscano la verità dell'occupazione islamica della loro città, che gli italiani si sveglino dal torpore dell'ideologia relativista e buonista, che le istituzioni assumano la responsabilità di salvaguardare il nostro stato di diritto e la nostra sovranità, che la Chiesa si attenga all’unica verità in Cristo e la smetta di prodigarsi per la costruzione delle moschee.
È arrivato il momento di scegliere se riscattarci per essere pienamente noi stessi, orgogliosi delle nostre radici giudaico-cristiane, credenti nei valori non negoziabili, certi delle regole che si sostanziano di diritti e doveri, oppure proseguire nella china suicida del relativismo, del buonismo e dell’islamicamente corretto che ci ridurrà a diventare schiavi di Allah senza più certezza del bene della vita, della dignità e della libertà.
Io credo
nell'islam
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