Era stato arrestato il 3 maggio scorso perché ritenuto un 'colletto bianco' del clan camorristico Polverino attivo nella zona Flegrea, ma è stato eletto consigliere comunale a Quarto con 385 voti.
È Armando Chiaro, coordinatore locale del Pdl e capolista in una lista a sostegno del neo sindaco di centrodestra Massimo Carandente Giarrusso.
Sulla vicenda si sono levate le accuse del Pd.
Sia Fortuna Incostante che Teresa Armato, entrambe senatrici Democratiche, hanno ritenuto "inaccettabile il silenzio dei dirigenti del Pdl di fronte a questa vicenda dei connotati davvero inquietanti". Teresa Armato, componente della commissione Antimafia, già la scorsa settimana aveva presentato una interrogazione urgente sulla vicenda alla presidenza del Consiglio dei ministri e al ministro dell'Interno Roberto Maroni. Oggi da parte sua un'altra interrogazione parlamentare per chiedere al Governo di verificare che le elezioni del 15 e 16 maggio si siano svolte "senza condizionamenti da parte della criminalità organizzata".
Inaccettabile il silenzio dei dirigenti del Pdl. E' questo il problema? No.
Forse sarebbe stato meglio evitare certe candidature ed evitare imbarazzanti silenzi post-elettorali.
Forse. Ma non è neanche questo il problema.
Il Problema vero, vergognoso e irrisolto è che un potenziale camorrista, in prigione durante la campagna elettorale, venga eletto con 385 voti.
385 elettori hanno coscientemente deciso che un potenziale camorrista è il loro rappresentante politico.
Non ci scandalizziamo che i nomi di inquisiti e detenuti compaiano nelle liste elettorali.
Lo scandalo vero è che i loro nomi vengano scritti sulle schede.
L'immondizia non è solo quella che rimane per strada. E' questo ciò che vogliono?
Lasciamoli sguazzare nella loro immondizia.