Si è concluso il
2060, un anno che era iniziato con ottimistiche aspettative, senza peraltro concretizzarne molte. Ecco gli avvenimenti principali.
Gennaio. L’Austria entra a far parte del
Califfato islamico di Santa Maria Capua Vetere, che comprende anche Turchia, Tunisia, Algeria, Marocco, Spagna, Portogallo, Francia, Italia, Germania e Benelux.
Febbraio. La Svizzera, finora rimasta al di fuori del Califfato (ma anche “al di dentro”, trattandosi di un’enclave) viene minacciata di Jihad se non si affretterà a cancellare la croce dalla sua bandiera e ad entrare a far parte del Califfato euroafricano.
Marzo. Lo Stato della Chiesa, in esilio a Klaipeda (Lituania) emana un’enciclica in cui si condannano le persecuzioni delle minoranze cristiane, ormai quasi estinte, in varie zone del Califfato. In tutte le moschee del Califfato, da Lisbona a Trebisonda e da Marrakesh ad Amburgo, gli imam celebrano il 25° anniversario dell’abolizione dei sindacati.
Aprile. In Ungheria fallisce il tentativo referendario di aderire al Califfato: la maggioranza musulmana non va oltre il 45%, mentre le minoranze cinese (35%) e cristiana (20%), coalizzandosi, riescono ad avere la meglio.
Maggio. Il vertice primaverile dei 24 paesi dell’Unione Europea (Regno Unito, Irlanda, Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, i tre Baltici, Polonia, Cechia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia, Montenegro, Kosovo, Macedonia, Albania e Grecia) si riunisce a Londonderry. Dopo anni di discussioni, finalmente viene raggiunto l’accordo per inserire nella costituzione un chiaro riferimento alle origini sataniche d’Europa.
Giugno. Il Califfato invia una veemente nota di protesta all’Unione per stigmatizzare gli episodi di emarginazione nei confronti delle minoranze musulmane in Albania e Kosovo. Disastro ambientale: un inspiegabile afflusso di acqua salata trasparente inquina il Golfo del Messico, finora ricoperto da un uniforme strato di nafta.
Luglio. Violenta eruzione del Vesuvio che causa migliaia di morti. Il motivo scatenante del disastro sta nel rifiuto da parte del vulcano di continuare ad accettare il milione di tonnellate quotidiane di monnezza napoletana che veniva gettata nel suo cratere. Il Califfato rifiuta gli aiuti provenienti dall’estero: “Crociati e infedeli se ne stiano alla larga!”
Termina la “guerra dei 60 anni” in Afghanistan. NATO e Talebani, considerato che nessuno si ricorda più il motivo che scatenò la guerra, trovano un accordo sul risultato finale: un pareggio.
Agosto. Scontri etnici in Bulgaria (Unione Europea) fra la maggioranza cinese e la minoranza musulmana, che ha la peggio.
Settembre. Gli scontri etnici si allargano a Serbia e Bosnia; qui è la maggioranza musulmana ad avere la meglio sulla minoranza cinese.
Ottobre. Feroci contrasti tra Francia (Califfato) e Regno Unito (Unione) a causa della pesca nel Canale della Manica. Scambi di raffiche di mitragliatrice fra le opposte motovedette. Califfato e Unione minacciano l’escalation nucleare.
Novembre. Un temerario raid aereo israeliano distrugge il reattore nucleare in costruzione sull’isola di Minorca (Spagna, Califfato), sospettato di costruire armi atomiche. Il vertice autunnale dell’Unione Europea, riunito a Pristina (Kosovo) adotta, dopo frenetiche discussioni, la nuova moneta unica: il Neuro (nuovo euro).
Dicembre. In Italia (Califfato) viene condannato a sette ergastoli Gianfranco Abdullah Fini, l’anziano leader di “Passato prossimo e circospezione”, un minuscolo movimento sciita nato dalla fusione fra “Futuro anteriore e libertà vigilata” e “Trapassato prossimo e ubiquità”. Aveva osato proporre che l’anno successivo, il 2061, venisse dedicato alle celebrazioni del 200° anniversario dell’Unità d’Italia, ma l’Alta Corte Califfale ha giudicato la proposta come blasfema e irrispettosa dell’unica unità possibile, quella di tutto il mondo sotto le bandiere dell’Islam. Nella sua accorata autodifesa, l’anziano politico ha precisato che l’Unità cui lui si riferiva era in realtà un giornale, l’organo ufficiale dell’ex PCI. Preso atto di ciò, l’Alta Corte ha generosamente tramutato il numero degli ergastoli da sette a otto.
Tu sia il benvenuto, 2061.
(fonte http://www.loccidentale.it)