venerdì 25 dicembre 2009

Io pito



"Avevo 14 anni quando scrissi la lettera di ammissione. Volevo dirlo a mia madre, invece mi indussero a tacere."
Eva Siciliano, ex numeraria

"Stento a credere che in ambiente ecclesiastico non siano giunte le denunce di madri e padri trafitti dal dolore per aver perso i figli, inghiottiti dall’Opus Dei. Perché si continua a tacere?"
Franca Rotonnelli De Gironimo, ex soprannumeraria

"Ogni volta che se ne parla sui giornali, sui libri, in televisione, non posso che ripensare a quegli anni... Oggi i miei figli sono piccoli, fra le preoccupazioni che ho come genitore c’è quella che possano finire nell’Opus Dei."
Saverio, ex numerario, oggi dirigente nel settore finanza

"Quando a 18 anni ho cominciato a frequentare le attività formative con i numerari di tutto il mondo, mi sembrava di vivere in una dimensione speciale. All'interno di strutture bellissime, ville di lusso, aree verdi, centri di studio perfettamente attrezzati, ero rapita dal clima di entusiasmo e dedizione collettiva. Per non parlare del privilegio di essere ricevuti dal Papa.
Avevo più di trent'anni quando sono uscita dall'Opera, ma emotivamente ero ancora una bambina, un'aliena catapultata nel mondo di tutti i giorni".
"Proselitismo esasperato, alienazione della personalità, allontanamento dalla famiglia di origine, isolamento sociale e affettivo, formazione all'infantilismo e alla dipendenza dai direttori, controllo della cultura e dell'informazione per forgiare la vulnerabilità psicologica".
Emanuela Provera, ex numeraria

"Vai fuori e convinci quelli che trovi a venire e a riempire la mia casa; costringili a entrare, spingili... bisogna uccidersi per il proselitismo"
Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei

La prelatura personale fondata dal sacerdote spagnolo Josemaria Escrivà de Balaguer, canonizzato nel 2002 da Karol Wojtyla, è un centro di eccellenza della chiesa cattolica. Gli 85.000 membri dichiarati dalla prelatura, distinti in numerari, soprannumerari e aggregati, perseguono la santità nel lavoro e nella vita quotidiana seguendo i rigidi precetti di Balaguer racchiusi negli scritti Cammino, Solco e Forgia, applicandosi poi a opere di formazione culturale, professionale e religiosa.
Un'esperienza totalizzante a cui si offrono ogni anno migliaia di giovani.
Pitare, termine mutuato dallo spagnolo, significa fischiare, o annunciare la propria voglia di unirsi all'Opus Dei.
Se hai pitato l'hai fatto comunque per tutta la vita: impossibile tirarsi indietro del tutto, riprendersi la propria vita e i propri beni.
Lasciare l'Opera è scoraggiato con sottili ricatti che inducono al senso di colpa, insistendo sul disastro spirituale e sulla presenza dell'inferno e del Diavolo al di fuori della prelatura. E in ogni caso nessuno può impedire ad un numerario di andarsene, ma i suoi beni rimangono intestati all'Opera. Chi diventa numerario deve fare testamento entro i 23 anni e destina tutte le sue sostanze all'Opus Dei.
Dunque ti ritrovi solo nel mondo reale, senza un conto in banca, senza soldi, senza una casa dove stare e con un mondo di rapporti personali e affettivi tutto da ricostruire.

martedì 15 dicembre 2009

Vota Mohammed!!



“Un’onda che attraverserà l’intera Europa”.
Nell’editoriale di prima pagina sul Corriere della Sera Angelo Panebianco ha parlato chiaramente di “ideologia della cosiddetta Rinascita islamica, impregnata di valori antioccidentali”. E’ quest’ideologia ad animare i partiti islamisti in Europa.
«Per le prossime elezioni, formazioni politiche di ispirazione islamica saranno, a livello nazionale, una realtà anche in Italia», annuncia su youtube, ospite del programma KlausCondicio, il portavoce dell’UCOII, Ezzeddine Elzir. Senza troppe pretese perché, spiega, «gli italiani di fede islamica sono 50mila ed è giusto che chi lo desidera possa votare un partito che difenda le esigenze della comunità musulmana, come è avvenuto in Spagna con la nascita del Prune (Partito del Rinascimento e Unione Spagna)».
In Spagna la lista islamista che difende i principi del Corano punta a presentarsi alle amministrative del 2011 per fare il pieno di voti. La Spagna è l’unico paese europeo che ha subìto l’occupazione degli arabi per quasi otto secoli. Il bacino elettorale potenziale del nascente partito conta 1,3 milioni di musulmani. Il partito promette che “terrà conto dell’islam nel suo agire politico, considerandolo come fattore determinante nella rigenerazione morale ed etica della società spagnola”.

Di un simile suprematismo shariaco è piena l’Europa.
Una Muslim Democratic Union è appena nata in Bulgaria. Il finlandese Islamic Party è stato fondato da Abdullah Tammi, convertito all’islam negli anni Settanta, e ha un “programma verde” (colore sacro all’islam) improntato al fondamentalismo: divieto di vendita di alcolici, esonero per gli studenti di materie non conformi all’islam, un codice di abbigliamento non immorale e così via. Anche in Olanda, dove il nome Mohammed è già oggi il più usato fra i nuovi nati, e ad Amsterdam dove l’islam è la prima religione professata dalla popolazione, si presenterà alle elezioni il Dutch Muslim Party. E’ guidato da un convertito all’islam, Henny Kreeft. In Svezia il musulmano Mohammed Omar sta creando una lista antisionista per raccogliere consensi sulla causa palestinese. In Danimarca c’è la Liberal Alliance, che nelle elezioni del 2007 ha ottenuto cinque seggi al Parlamento e ha come leader il deputato Naser Khader, padre palestinese e madre siriana, il quale reclama da Copenaghen un mea culpa di stato per le vignette sul Profeta.

Circa i programmi di queste realtà, Elzir spiega che verteranno principalmente sulla richiesta di «luoghi di culto, scuole e luoghi di aggregazione dove si possa praticare la nostra religione».
Nessun accenno al bene comune o a interessi più generali: l’unico obiettivo appare autoreferenziale, se non esclusivamente la ricerca del finanziamento ai partiti.
Una formazione dichiaratamente islamica sarebbe illegale perfino in Turchia, dove la costituzione non consente di fondare partiti su base religiosa. Se i loro vertici presentano ricorso contro lo scioglimento, finiscono per soccombere perfino davanti alla Corte europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo com’è già accaduto nel 2001.

Di una lista civica islamica si parla anche a Milano. Si chiama “Milano Nuova” e ne è leader Abdel Hamid Shaari, rettore di quella moschea di viale Jenner accusata di collusione coi qaidisti e frequentata dal primo kamikaze italiano, Mohammed Game.
Shaari è “persona non gradita” in un grande paese musulmano come l’Egitto, che l’ha respinto alla frontiera.
Ci sono paesini in Veneto, in Lombardia e in giro per la penisola dove la popolazione immigrata di religione islamica tocca percentuali del 20 per cento e più. A Mazara del Vallo, nel Trapanese, si sono già ripresi la vecchia casbah e gli italiani non sono graditi. Ma alcuni degli abitanti dei ghetti islamici sono già riusciti a conquistarsi la cittadinanza. E gli obiettivi politici, che si sono rivelati irraggiungibili con la partecipazione alla Consulta islamica (poi congelata dal ministro dell’Interno Roberto Maroni), potrebbero rivelarsi più vicini grazie a un drappello sufficientemente nutrito di consiglieri comunali.

E le Istituzioni come reagiscono?
Con il pdl e la Lega che tentano di riparare alle idiozie dell'intruso sulla cittadinanza a 5 anni.
Con la proposta di inserire a scuola l'ora di religione islamica, l'islam religione di pace...
La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso, eccetto quelli che si pentono prima di cadere nelle vostre mani. Sappiate, Allah è perdonatore, misericordioso..."
Dal Sacro Corano, prossimamente nelle nostre scuole.

martedì 8 dicembre 2009

Eravamo quattro amici al bar

Qui Polonia
«Il comunismo è stato un sistema terribile, un regime assassino costato la vita a milioni di persone; i regimi comunisti non erano per nulla diversi dal nazionalsocialismo e dunque non c'è ragione di riservare trattamenti diversi ai simboli dei due sistemi».
Collanine con falce e martello, magliette con la foto del Che e santini di Lenin?
«Grazie a questa legge i simboli del comunismo sono equiparati ai simboli del genocidio e non hanno più diritto d'esistere».
Fino a due anni di carcere spetteranno dunque a chiunque porterà in gloria il comunismo attraverso qualsiasi tipo di simbolo.

Qui italia
Con una grande assemblea al teatro Brancaccio di Roma, convocata a quattro passi da piazza san Giovanni, nasce la Federazione della Sinistra. I promotori sono quattro: due partiti, Rifondazione comunista e i Comunisti italiani, e due associazioni, Socialismo 2000 e Lavoro e Solidarietà.

«È tempo di smetterla con le divisioni a sinistra. Parte un processo costituente aperto a tutti»
Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione

«C'è un bisogno disperato di sinistra in questo paese: la prova è nel voto al Senato sulle missioni, Afghanistan compreso. Nessuno ha votato contro, sta vincendo il pensiero unico»
Oliviero Diliberto, leader del Pdci

Siamo sempre un passo avanti

venerdì 4 dicembre 2009

Wind of CHANGE



"Come comandante in campo, ho deciso di inviare altri 30mila soldati in Afghanistan nel vitale interesse della nostra nazione. (...) Sono convinto che la nostra sicurezza è a rischio in Afghanistan e Pakistan. Quello è l'epicentro dell'estremismo violento praticato da Al Qaeda. E' da laggiù che noi siamo stati attaccati l'11 settembre ed da laggiù che, mentre parlo, nuovi attacchi vengono pianificati".

Obama ha detto quello che avrebbe detto Bush. Il discorso pronunciato a West Point dal premio Nobel per la pace poteva essere benissimo pronunciato dal presidente guerrafondaio che lo ha preceduto. Stesse parole, stessi concetti, stessa visione politica, stessa propaganda basata su falsità.
Il presidente Barack, dopo aver già raddoppiato nel giro di un anno il numero dei soldati Usa schierati in Afghanistan (erano 32mila quando arrivò alla Casa Bianca, sono 68mila oggi), ora manda al fronte altri 30mila giovani americani, li manda a uccidere e morire.
(http://it.peacereporter.net)

Obama ha deciso di consolidare con altri 30 mila soldati in soli sei mesi la presenza americana in Afghanistan, e senza ancora che la stampa europea se ne stia accorgendo, sta finendo mani e piedi anche dentro le sabbie mobili somale, con una strategia per il corno d'Africa perlomeno discutibile. Curioso che tutto questo sia deciso da uno che ha vinto anche il premio Nobel per la Pace.
(Roberto Cotroneo, L'Unità)

"Mi sento male per il presidente, ma peggio per i soldati che andranno a morire. Sono triste per le loro famiglie e i loro amici che non li vedranno più tornare a casa. Se Obama non cambia idea sarà il suo Vietnam. Molti americani ormai si chiedono perché siamo lì, e perché mandiamo a morire altri ragazzi. Obama ha appena detto che siamo lì perché siamo stati aggrediti dall'Afghanistan. Ma io non penso che le cose stanno così: quindici dei diciannove terroristi dell'11 settembre erano sauditi e nessuno di loro era afgano. E' folle. La guerra in Afghanistan sta durando il doppio della seconda guerra mondiale: ma noi in quegli anni sconfiggemmo Hitler e Mussolini, mentre ora, nel doppio del tempo, non siamo nemmeno riusciti a trovare Osama Bin Laden..."
(Michael Moore, figura simbolo della sinistra americana)

Il mondo è cambiato, mai più lacrime per guerre ingiuste...

Abbiamo il Leader!!


The IHC is pleased to announce Michael S. as the winner of the Leader of the Post-2012 World contest. Participants of the contest vied for the title by competing in online games and campaigning for themselves across various web outlets. Michael recieved the most votes of the 12 finalists. Welcome to the IHC family Michael.

giovedì 19 novembre 2009

Il crollo della civiltà

Cade come fosse fatto di sabbia il Cristo Redentore di Rio De Janeiro, si sgretolano gli affreschi della cappella Sistina, Notre Dame e l’abbazia di Westminster. Poi è la cupola di San Pietro a cadere. Quello che colpisce è che tra tanti luoghi colpiti la Kaaba, l’edificio a forma di cubo sacro per i musulmani alla Mecca, città santa per i mussulmani, resti in piedi.
“Volevo distruggere anche la Kaaba, ma il mio co-sceneggiatore me l’ha sconsigliato dicendomi: “Chi te lo fa fare di beccarti una fatwa per un film?”. Credo avesse ragione. Così non l’ho fatto”.



Per spiegare il perché predilige la distruzione dei simboli legati alla cristianità, il regista ha detto: “L’intero Vaticano rotola in testa alla gente. Nella storia, alcune persone credono nella preghiera e si mettono a pregare davanti alla chiesa. In questo caso è la cosa peggiore che potessero fare”.
Il cineasta tedesco non ha risparmiato le motivazioni: “Possiamo distruggere i simboli cristiani, ma se proviamo a farlo su un simbolo islamico o arabo rischiamo una fatwa.“

Forse c'è una motivazione più profonda, forse non è la giustificabile repulsione a passare il resto della vita sotto scorta.
2012, Il crollo della civiltà.
Islam, nessuna civiltà da distruggere.

domenica 1 novembre 2009

Furia divina



José Rodrigues Dos Santos, anchorman di punta della tv pubblica portoghese Rtp e scrittore di successo, in Furia divina rappresenta in maniera inedita, documentata e accattivante il radicalismo islamico e la derivante minaccia terroristica.

Nella fiction letteraria l’incubo della bomba nucleare s’intreccia con l’interpretazione letterale dei versetti coranici insegnata nelle madrase (scuola in lingua araba) del mondo musulmano. Dos Santos nel suo romanzo thriller, che riporta fedelmente citazioni religiose dal Corano e dati reali sul traffico dell’uranio, richiama l’Occidente distratto e “buonista a una diversa presa di coscienza del fenomeno.


«L’Islam è una religione complessa. Disegnata spesso agli occhi degli occidentali come pacifica, tollerante e questo è in parte vero. Molti versetti coranici parlano di amore e tolleranza. Ma c’è un’altra faccia dell’Islam, quella della guerra, rintracciabile nel Corano e di cui nessuno parla. Spesso derubrichiamo gesti come l’ultimo attentato alla caserma di Milano come semplice opera di squilibrati. In realtà i radicali islamici sono persone assolutamente normali. Allora perché lo fanno? La risposta si trova nel Corano.
Il 60% dei versetti richiamano alla guerra con l’impartizione di ordini precisi e la loro interpretazione letterale è un pericolo per tutti».


La minaccia nucleare di Al-Qaeda è così incombente come la descrive nel romanzo?
«Certo non si tratta di una minaccia esclusiva. Fabbricare una bomba nucleare è facile, si può farla anche nel garage di casa. La cosa difficile è fornirsi sul mercato di circa cinquanta kg di uranio arricchito al 90%. Sappiamo che Al-Qaeda è in possesso di una quantità non precisamente quantificabile di uranio arricchito. Sappiamo che Al-Qaeda ha consultato degli scienziati del progetto nucleare pachistano. Osama Bin Laden definisce come “un dovere religioso l’acquisizione di armi per impedire agli infedeli di infliggere incredibili sofferenze”. Servizi di intelligence occidentali sostengono che adesso non è più questione del se avverrà un attentato nucleare, ma solo del quando».


L’importanza dell’educazione è al centro della sua opera?
«La questione delle madrase è lo snodo cruciale. Il problema è che con i soldi dell’Arabia Saudita si stanno costruendo e diffondendo in tutto il mondo islamico le madrase e nel curriculum pedagogico di queste scuole c’è l’interpretazione letterale del Corano. Sono una fabbrica di estremisti . Ma per l’Occidente si pone la stessa necessità di vigilanza sulla predicazione nelle nostre scuole islamiche.
Non si tratta di proibire l’insegnamento del testo religioso, ma occorre stroncare ogni tipo d’incitamento alla violenza che si fondi sull’analisi letterale del Corano. Bisogna rispettare tutti i credenti che amano e non odiano, in questo l’educazione gioca un ruolo fondamentale».
(da Il Messaggero)

giovedì 22 ottobre 2009

Senti chi sparla



Parlamento fannullone
«In un mese approvate solo 3 leggi. Si dovrebbe approvare una norma per cui chi fa il parlamentare non debba avere un secondo lavoro sennò tutte le scuse sono buone per andare a casa. Il Parlamento ratifica solo i provvedimenti del governo e non svolge il suo lavoro».
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma fare il segretario di un partito politico ed essere parlamentare non è come avere un secondo lavoro? La risposta non può essere che affermativa e per avere conferma di ciò basta vedere nello specifico le assenze del maggio scorso ovvero dell'ultimo mese di campagna elettorale per le elezioni Europee. Tonino, che vedeva in quella tornata elettorale l'occasione di accrescere i propri consensi a danno dei Democratici ha preferito girare l'Italia in lungo e in largo piuttosto che fare il suo lavoro di deputato. E così ha pensato di non presentarsi a Montecitorio per il 99,32% delle votazioni (ovvero ha premuto il bottone solo 2 volte su 294).

Il regime
Dal maggio 2008 (dopo le elezioni politiche):
ha rilasciato oltre 50 interviste a grandi testate nazionali;
si è seduto sorridente sulle poltrone di Porta a Porta in 14 occasioni;
11 presenze a Ballarò;
8 ospitate ad Annozero dagli amici Santoro e Travaglio.
Ha raggiunto il record di presenze in tutti i talk show della campagna elettorale europea. Senza fermarsi mai, è passato persino per Affari Tuoi su Raiuno, ha risposto in diretta a decine di radio.
Nel frattempo, sempre col microfono a disposizione, il leader della nuova resistenza inveiva contro il vento antidemocratico e il fascismo dilagante, il governo mafioso e piduista, paragonava Berlusconi a Mussolini, Hitler e Dracula, augurandogli di finire con la corda al collo come Saddam Hussein.
Che pacchia questo regime, onorevole Di Pietro.

giovedì 15 ottobre 2009

Il leader

The Institute for Human Continuity is taking our next big step in ensuring that the end is just the beginning. We’re holding an election to find the Leader of the Post-2012 World.
The leader could be anyone -- a waitress like Cynthia of Miami, Florida; a farmer like Bill of Warren County, Illinois; or a fledgling novelist like Jackson Curtis of Los Angeles, California.
It might even be you!

Registrati!!!
Potresti essere il Predestinato, superare in popolarità Obama e Beppe Grillo!
Cosa aspetti?

venerdì 2 ottobre 2009

Senza parole

Ha fatto scalpore, a ragione, il servizio delle Iene sulle violenze subite dai bambini in Cambogia per mano di pedofili (occidentali) che con pochi euro comprano, sfruttano e distruggono per sempre l'infanzia a migliaia di poveri angeli innocenti.
(http://www.video.mediaset.it/mplayer.html?sito=iene&data=2009/09/22&id=5332&from=iene)
Nel 2008 la Cambogia è stato il secondo paese più corrotto del Sud-Est Asiatico, superato solo dal Myanmar, penultimo.
Secondo l'Unicef la Cambogia è uno dei paesi con i peggiori problemi di traffico di bambini al mondo.
Solo nella capitale Phnom Penh le organizzazioni umanitarie hanno contato 23 mila bambini che vivono in strada, nell'intero paese invece vi sono circa 380 mila orfani i cui parenti non possono mantenere.
Detto in altri termini, la Cambogia è terzo mondo.

«Giulio è uno splendido bambino. Io purtroppo non ho figli, ma se ne avessi uno vorrei tanto che fosse come Giulio. Bello, simpatico e allegro come lui. Mi piacerebbe frequentarlo, vorrei giocare con lui, se possibile trascorrere del tempo in sua compagnia. Mi piacciono i bambini, mi piace la loro compagnia. Giulio è un ragazzino fantastico».
Parole dolci, quelle pronunciate dal pedofilo. Parole al miele che alla fine hanno convinto il padre del ragazzino a fidarsi di quell’estraneo conosciuto al parco.
È così che sono cominciati gli incontri tra Giulio e il pedofilo. Pedofilo che all’inizio è riuscito a convincere il dodicenne ad accarezzarlo nelle parti intime in cambio di 5 euro: «Così potrai comprarti quello che vuoi, l’importante è che tu non dica nulla a mamma e papà. È il nostro segreto». Poi il gioco si è fatto via via più duro, difficile. Complicato e impegnativo. Sempre più a luci rosse. All’uomo le carezze non bastavano più, cercava e voleva qualcosa di diverso. «Ti do 10 euro se in cambio mi dai un bacio dove dico io». Giulio è stato costretto a un rapporto orale, ma non ha retto. Quando è rientrato in casa è scoppiato in lacrime e ha raccontato tutto ai genitori. È scattata la denuncia nei confronti del trentunenne torinese, arrestato poi dagli uomini della squadra mobile, coordinati nell’indagine dal magistrato delle fasce deboli Alessandro Sutera Sardo.
Per il piccolo Giulio è stata la fine di un incubo terribile.
Per il pedofilo la condanna per violenza sessuale nei confronti di minore e induzione alla prostituzione.
La pena? 2 anni e 4 mesi.

Come si è arrivati a "tanto"?

«Non è facile affrontare un tema come quello della pedofilia, cioè del diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra loro o con gli adulti e trattarne con chi la sessualità l'ha vista sempre in funzione della famiglia e della procreazione».
Nichi Vendola, leader di Sinistra e Libertà.
Forse non hai letto bene: diritto dei bambini ad avere una loro sessualità, ad avere rapporti tra loro o con gli adulti.
Dico a te, bigotto troglodita abituato a vedere la sessualità in funzione della famiglia e della procreazione: solo un comunista di merda?

Daniele Capezzone, al tempo segretario dei Radicali:
«La pedofilia, al pari di qualunque orientamento e preferenza sessuale, non può essere considerata un reato».
Oggi è il portavoce del Popolo della Libertà.

A scuola mi hanno insegnato che italia si scrive con la i maiuscola.
Ho imparato che "italia paese di Merda" va scritto con la M maiuscola.

domenica 27 settembre 2009

Obamaroni

ONU, MIGRANTI TRATTATI COME RIFIUTI PERICOLOSI
L'Alto commissario ONU cita il caso del gommone di eritrei rimasto senza soccorsi tra la Libia, Malta e Italia, ad agosto. E spiega che "in molti casi, le autorità respingono questi migranti e li lasciano affrontare stenti e pericoli, se non la morte, come se stessero respingendo barche cariche di rifiuti pericolosi".
"L'immagine e il prestigio dell'Italia - afferma Rosy Bindi (Pd) - sono irrimediabilmente sfigurati. Contro il governo parlano i fatti che non si possono nascondere o manipolare con la propaganda. O qualcuno pensa di tappare la bocca anche all'Onu con ricatti morali, come si è fatto con la Chiesa e si vorrebbe fare con il presidente della Camera?".
Secondo il candidato segretario Pd, Pierluigi Bersani, il Governo rischia "figuracce internazionali".
"Abbiamo trasformato il ‘Mare Nostrum’ in un ‘Mare Mostrum’, in un clima di quasi totale e disarmante conformismo mediatico e politico" (Famiglia cristiana).



IMMIGRAZIONE
La Casa Bianca ha già stanziato 400 milioni di dollari per aumentare la vigilanza lungo le frontiere degli Stati Uniti: uomini, mezzi, tecnologia. Significa più controlli, più agenti, più telecamere: c’è il muro che divide il Messico dagli Stati Uniti, lì dove le guardie dell’immigrazione puntano i fari sui messicani che scavano i tunnel verso la libertà, ecco lì Obama stringerà le maglie, perché l’immigrazione clandestina è un guaio per gli Usa.

Obama vuole fare una grande sanatoria per molti dei dodici milioni di clandestini che adesso vivono in America: chi lavora sarà messo a posto, avrà il permesso, avrà il suo foglio per il futuro. «Voglio che escano dall’ombra», dice il presidente. Un punto per poi ricominciare. Un po’ come è successo qui per colf e badanti.
Si regolarizzeranno e vivranno in pace, a patto che sappiano l’inglese.

Gli altri no, perché l’idea obamiana prevede più controlli, più rigore, più severità: punirà gli americani che faranno lavorare in nero un clandestino.
È più o meno quello che ha fatto l’Italia quando ha deciso di punire chi dà la propria casa in affitto a un irregolare.

RIFORMA DELLA SANITA'
«Ci sono alcuni che sostengono che vogliamo garantire la copertura sanitaria agli immigrati irregolari. È falso.
Le riforme non saranno applicate a coloro che si trovano nel nostro Paese illegalmente
».

È su questo punto che l’Europa liberal spera di aver capito male.
È su questo punto che, invece, nelle ultime ore la Casa Bianca ha chiarito ancora: i clandestini non potranno avere sussidi federali per la sanità, gli irregolari saranno fuori dalla riforma, fuori dal sistema sanitario nazionale.
Fuori. Perché non sono americani.
Avranno le cure di pronto soccorso, avranno le emergenze.
Non un medico, né un ricovero per i pazienti non urgenti.

In America, nel paese dell'uomo nuovo, della nuova era.
E in italia? No, we can't.

lunedì 21 settembre 2009

L'ultima colonia

Pronto, Sig. Murolo?
Sì, mi dica.
Sono un regista e ho saputo che a Genova esiste l'ultima colonia di comunisti viventi. È una specie ormai estinta in tutta l'Europa occidentale, vorrei quindi girare un documentario tipo Super Quark al posto delle solite balene o panda.
Non mi sembra proprio il caso filmare le nostre disgrazie...
Ma no, ci pensi. Genova diverrebbe famosa in tutto il mondo: turisti a flotte, convegni, le università di tutto il mondo che trasferiscono qui i loro migliori antropologi, giapponesi che comprano tonnellate di souvenir. E come se si trovasse un tirannosauro vivo, altro che Bronzi di Riace.
Però ciò che per Lei è una scoperta scientifica, per noi è motivo di grave sconforto; comunque l'aiuto soltanto per evitare l'espandersi ad altre città di questo fenomeno.
Bene mi dica come sono visti da vicino: è vero, come diceva Guareschi, che hanno tre narici?
No, fisicamente sono come noi, ma hanno alcuni, diciamo, super poteri.
Interessante, vedrà, faremo un film tipo Jurassic Park.
Innanzitutto ci sono almeno 3 sub specie, ognuna con caratteristiche diverse.

Me li può descrivere dettagliatamente?
La prima e la più dannosa è la amministrator inettus. Pochi esemplari sono capaci di distruggere una città in pochissimi anni. Hanno il super potere di trasformare interi quartieri in zone degradate e malfamate. Tutti laureati in Annunciologia a Vuoto. Espertissimi sulla pace nel mondo, tanto da passare intere stagioni a dare consigli (non richiesti) all'ONU, NATO e USA, ma incapaci a far asfaltare un marciapiede. Sono contro ogni opera pubblica utile fatta con soldi pubblici, ma amano far cementificare le poche zone verdi ad affaristi privati. Se accusati dei loro misfatti rispondono tutti sempre con la stessa litania: la colpa è di Berlusconi, la colpa è di Berlusconi... Sono comunque cagionevoli di salute: al solo nominare: “Gronda, Sicurezza, Sviluppo, Benessere per i Cittadini”, subiscono un attacco acuto di orticaria.
Straordinario, ma come fanno a sopravvivere in una cultura evoluta?
Si cibano essenzialmente di elettor ingenuus, a loro volta riconoscibili da un verso caratteristico: “ho sempre votato a sinistra, perché cambiare?”
Delle altre sub specie cosa mi dice?
Abbiamo gli intellettualis furbinus, abitano solo nei posti di potere e sono riconoscibili dalla loro caratteristica faccia di bronzo: gridano contro la fame nel mondo e poi riempiono la spazzatura di cibo avanzato, sono contro ogni sfruttamento e poi in casa hanno 2 sudamericane in nero, sono contro l'inquinamento e l'energia atomica e poi hanno 4 macchine e 2 SUV per famiglia. Grandi maestri nell'insegnare agli altri: La Via, La Verità e La Luce. Ritengono di essere la reincarnazione degli antichi profeti e hanno il super potere dello sguardo che fulmina appena ti dichiari di non essere d'accordo con loro. I peggiori sono poi capaci di trasformarti in una statua di sale appena affermi di essere di Centro-Destra.
Fantastico, eppure riuscite a sopravvivere a tale iattura, complimenti.
Ma creda, a volte è molto dura... Infine abbiamo la specie più rara da vedere: sono i marxistas violentus. Vivono in speciali riserve totalmente gratuite fornite dagli amministrator inettus. Secondo alcuni studiosi sono lo stadio giovanile degli intellettualis furbinus e degli amministrator inettus.
Come i bruchi e le farfalle.
No, come il maggiolino: gravemente dannosi da larve e da adulti. Vivono prevalentemente nelle loro riserve cibandosi di “erba e canne”; ma quando escono hanno il superpotere di essere invisibili alla Magistratura e Forze dell'Ordine. Infatti commettono decine di reati, ma riescono a dissolversi sempre prima di essere identificati e sbattuti in galera.
Quello che lei mi descrive è così fuori dal mondo, che rischiamo di non essere creduti.
Eppure è vero, un incubo tragicamente vero...
(da http://www.ilgiornale.it)

domenica 13 settembre 2009

Un mito


Eurabia è un mito, uno spauracchio, una speculazione basata sulla speculazione, una finzione costruita ad arte, la proiezione allarmista di una manciata di studiosi e politici della "far right". La destra nasty, cattivissima, sporca, intollerante e xenofoba.
(William Underhill, Newsweek)

"Eurabia" termine coniato dalla studiosa Bat Ye'or, nata in Egitto, cittadina britannica, residente in Svizzera e ripreso e reso incandescente da Oriana Fallaci qualche anno dopo (Un' Europa che non è più Europa, ma Eurabia e che con la sua mollezza, la sua inerzia, la sua cecità, il suo asservimento al nemico si sta scavando la propria tomba).

Un mito. Non esiste.
William Underhill di Newsweek avrebbe potuto andare a Stoccolma e prendere tra le mani una t-shirt di gran moda fra i giovani musulmani: “2030 – Poi prendiamo il controllo”.
Avrebbe potuto vedere come nella penisola scandinava, austera e lontana, dove durante la guerra si ebbero straordinari gesti di protezione degli ebrei, a Stoccolma, Göteborg e Malmö, prima città europea a maggioranza islamica, le comunità ebraiche sono costrette a spendere un quarto del budget in misure di sicurezza. Lì avrebbe scoperto anche il cadavere di Samira Munir, la politica norvegese di origine pakistana minacciata di morte dagli islamisti per la sua difesa dei diritti delle donne. Il suo corpo è stato trovato non lontano dal centro di Oslo.

A Copenaghen avrebbe potuto far visita a Kurt Westergaard, il vignettista che disegnò Maometto col turbante-bomba e che oggi deve vivere con un sistema di protezione che allerta la polizia in caso di pericolo.

Avrebbe potuto recarsi a Bruxelles e apprendere che il primo nome dei nuovi nati non è più da molto tempo François, ma Mohammed.

Avrebbe potuto fare un salto in Italia, dove ci sono circa 30.000 donne musulmane che hanno subito la mutilazione genitale.

Avrebbe potuto vedere con i propri occhi come la croce rossa di San Giorgio sia scomparsa da aeroporti, taxi e pompieri in Gran Bretagna su pressione islamica. La stessa Gran Bretagna che oggi vede triplicare il numero delle corti islamiche.

Avrebbe potuto andare nella moschea El Mouchidine di Osdorp, in Olanda, dove l’imam ha gridato “cani infedeli” ad alcuni studenti appena arrivati in gita scolastica davanti alla locale moschea. Da lì avrebbe potuto passare per Rotterdam, con i suoi quartieri segregati come monoliti e con i minareti dai quali si incita all’uccisione degli omosessuali. Già che c’era avrebbe potuto intervistare quell’insegnante di scuola elementare a Mozaiek che ha raccontato come i suoi studenti musulmani, in visita al museo Anna Frank di Amsterdam, le abbiano detto che “i nazisti avrebbero dovuto uccidere più ebrei”. Nella stessa città dove, oltre a Galileo, arrivarono gli ebrei spagnoli in fuga dall’Inquisizione e oggi invece regna la paura più glaciale.

Avrebbe potuto...
Già cinque anni fa Oriana Fallaci parlava di politica del ventre, «Vi conquisteremo partorendo figli, voi siete in crescita zero, noi ci raddoppiamo ogni anno, Roma diventerà la capitale dell'Islam» avvisava la moglie convertita dell'imam di Carmagnola.
La Fallaci? Pazza, xenofoba, guerrafondaia.
Poi un quotidiano inglese pubblica una statistica che ci riporta alla realtà: nel 2050, un quinto degli europei sarà musulmano.

Quando le sinagoghe e i cimiteri ebraici devono essere sorvegliati come nei paesi islamici dove i mausolei cristiani ed ebraici sono distrutti perché la libertà di espressione e di fede non è un diritto costituzionale, questa è Eurabia.
Quando in Europa critici dell’islam, musulmani e non musulmani, devono nascondersi o vivere sotto la protezione delle guardie del corpo, come Geert Wilders e molti altri, questa è Eurabia.

Eurabia è figlia del ‘palestinismo’ e non mi meraviglierei se un giorno, sotto la bandiera dell’Eurabia palestinizzata, i soldati eurabici corressero a sterminare in Israele i discendenti della Shoah.
Il secondo Olocausto
sarà chiamato: ‘Pace, amore e giustizia per la Palestina’ e ‘Liberazione dall’apartheid’”.

Leggendo Newsweek e gli altri campioni del giornalismo liberal si capisce quanto l’America sia ben lontana per capire Eurabia, che è un’idea e un destino più che una geografia o un flusso migratorio. L’oceano separa le certezze ireniche di William Underhill dalla paura che striscia nelle nostre città. Sebbene proprio in Eurabia sia nato l’11 settembre 2001.
E’ a Wilhelmsburg, il quartiere industriale di Amburgo, in tre locali al terzo piano, che abitava e pregava Mohammed Atta, il capo degli attentatori delle Twin Towers. Furono pianificate in Eurabia quel milione di tonnellate di detriti e tremila esseri umani trasformati in un mucchio di rovine fumanti.

lunedì 7 settembre 2009

(In)giustizia ordinaria

«Massacrò mia figlia, ha scontato 3 anni»
Mia figlia è stata uccisa dal marito il 21 gennaio 2000. Ma il peggio è accaduto sei anni dopo, il 9 ottobre 2006».
Che cosa è successo, signor Di Gregorio?
«A casa mia, a Cino, in provincia di Sondrio, ha suonato il maresciallo dei carabinieri e mi ha dato la notizia più sconvolgente».
Quale?
«Stia attento, mi ha detto il maresciallo, perché suo genero è uscito, io le consiglio di andarsene di casa».
E lei cosa ha fatto?
«Cosa dovevo fare?», urla e si dispera Di Gregorio. «Sono fuggito in Svizzera con la mia famiglia, come se fossi io l’assassino»

Perché succede questo? Gianni Guido, uno dei tre responsabili del massacro del Circeo, torna in libertà per fine pena (23 anni!!!) e dopo due evasioni.
I commenti dei vicini di casa:
«Lasciatelo in pace, sono passati 30 anni!!»
«Un po' lo giustifico perché era giovane e le due ragazze non avrebbero dovuto salire in macchina. I giovani sono tutti uguali. Anche se un po' mi dispiace per quella ragazza che è morta».

Goodnews
Dopo che Rifondazione comunista ha dedicato l'aula di presidenza del gruppo nel senato all'eroe e martire Carlo Giuliani arriva finalmente la decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha stabilito che durante gli scontri per il G8 di Genova del 2001 il carabiniere che sparò agì per legittima difesa.

Conclusioni
"Ogni popolo ha il governo che si merita", Hegel
"Il popolo italiano si merita questa giustizia di merda", The Force of Reason

domenica 30 agosto 2009

L'ho visto

Le ultime notizie sugli UFO, parlano di un estate da record, infatti sono quasi 1300 gli avvistamenti di Oggetti Volanti Non Identificati UFO registrati dal primo maggio ad oggi.
Gli avvistamenti, a partire dai primi di maggio, sono andati via via crescendo nel corso dell’estate per raggiungere numeri eccezionali nel corso del mese di agosto.
Uno notizie, 28 agosto 2009

E' record di visite per il trailer di '2012', che ha gia' registrato 18 mln di visite su Youtube e un milione sul portale italiano Ivid.
Ansa, 24 agosto 2009

http://ufos.nationalarchives.gov.uk
Migliaia di documenti, che riportano oltre 800 avvistamenti di Ufo tra il 1993 e il 1996 nel Regno Unito.
David Clarke, esperto di Ufo che ha analizzato i files ha scoperto che vi è una certa connessione tra il numero degli avvistamenti registrati e la filmografia con tema alieno.
Nel 1996 anno della serie tv X-Files e del successo al botteghino del kolossal "Independence Day" sono stati segnalati ben 609 oggetti non identificati, mentre nel 1995 gli incidenti registrati erano stati solo 109.
Tra i file pubblicati anche le migliaia di segnalazioni di cittadini londinesi registrate dalla polizia tra il 1993 e il 1994.
Il MoD scoprì che erano dovute al lancio della Ford Mondeo pubblicizzato su su un pallone aerostatico che volava nei cieli della città.

Che dire, il 13 novembre l'evento, entro Natale anche questo pallone si sarà sgonfiato...
Peccato, stava diventando divertente...
Ci consoleremo con avvistamenti che non sconvolgeranno il mondo ma "solo" qualche milione di fans...

mercoledì 26 agosto 2009

L'igiene è importante

"E' un sistema più pulito, più sicuro e più conveniente rispetto a quello adottato attualmente".
Hu Yunteng, direttore della Corte Suprema di Pechino.

Il Comune di Pechino ha deciso che, a partire dalla fine dell'anno, i condannati alla pena capitale saranno messi a morte mediante un'iniezione letale e non più con un colpo di pistola alla nuca, come avviene oggi.

La Cina è il Paese con il maggior numero di condanne a morte nel mondo: nel 2008, secondo Amnesty International, ne sono state comminate settemila, 1.718 delle quale sono state eseguite. Pechino, da parte sua, non fornisce dati sulle condanne a morte, affermando che si tratta di un segreto di Stato.

mercoledì 19 agosto 2009

Ripudiata

Una bambina liberiana, 8 anni, è stata stuprata da un gruppo di giovani connazionali tra i 9 e i 14 anni, ed è stata "ripudiata" dalla famiglia che si ritiene disonorata dall’episodio.
La violenza risale allo scorso 16 luglio, quando la bambina è stata condotta in un capannone da quattro giovani con la promessa di un chewing-gum. I quattro l’hanno violentata a turno per diversi minuti, prima che le sue urla richiamassero le forze dell’ordine.

La violentano a otto anni e la famiglia non vuole più saperne di lei.
E' successo in Liberia? A Kabul? A Teheran?
NO.
È successo a Phoenix, in Arizona.

mercoledì 12 agosto 2009

Il profeta insegna


Non è la prima comunione.
E' un matrimonio collettivo, a Gaza, dove le spose hanno tutte 9 anni.
D'altronde, cosa ci vogliamo aspettare da chi adora l'essere (chiamarlo uomo sarebbe troppo) che ha preso in sposa (la terza) una bambina di 6 anni, avendo la delicatezza di aspettarne altri 3 per consumare il matrimonio?

lunedì 10 agosto 2009

M L N

"Dopo l’estate lancerò le Liste regionali a Cinque Stelle per le elezioni del 2010.
In autunno nascerà un nuovo Movimento di Liberazione Nazionale, un soggetto politico a Cinque Stelle espressione dei cittadini. Un esempio di democrazia diretta. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure".




"Mi auguro di avere nel nuovo Movimento di Liberazione Nazionale, un valido interlocutore per l'Italia dei Valori affinché, insieme, si possa innescare il cambiamento che gli italiani aspettano da molti governi, una 'rivoluzione democratica' per rinnovare il Paese".

Non resta che aspettare.
Che ansia...

giovedì 6 agosto 2009

E' la santità l'eredità di Padre Pio

Più di 50mila fedeli a sfidare pioggia e maltempo.
Sei milioni di pellegrini che hanno venerato il corpo di Padre Pio, da quando è esposto. Un ospedale che da sogno di un umile frate è diventato un centro di livello europeo, coniugando la "scienza nel curare il malato" con la "fiducia verso Dio". E la nuova chiesa che porta la firma di uno degli architetti più famosi del nostro tempo. Eccola "l’eredità" del santo cappuccino amato in tutto il mondo. Un’eredità della quale, nella domenica trascorsa a San Giovanni Rotondo, Benedetto XVI fa quasi l’inventario, fino a condensarla in una parola sola: "La santità". Padre Pio, dice, infatti, il Papa, restò "sempre unito a Gesù" e lottò "contro lo spirito del male", cioè contro il diavolo, servendosi dell’ "armatura di Dio, lo scudo della fede e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio". Lottò anche contro "i rischi dell’attivismo e della secolarizzazione", aggiunge il Pontefice, dai quali, oggi, non sono immuni anche alcuni suoi "eredi".

Nella memoria restano le immagini della affollatissima celebrazione eucaristica del mattino durante la quale il Papa invita i cappuccini, i fedeli e tutti coloro che amano Padre Pio a non lasciarsi inghiottire dall’attivismo e dal secolarismo. "Molti di voi – dice infatti – siete talmente presi dalle mille incombenze richieste dal servizio ai pellegrini, oppure ai malati nell’ospedale, da correre il rischio di trascurare la cosa veramente necessaria: ascoltare Cristo per compiere la volontà di Dio. Quando vi accorgete che siete vicini a correre questo rischio guardate all’esempio di Padre Pio".

Sarà sicuramente d'accordo
Michele Bocci, presidente dei giovani Federalbergatori di San Giovanni Rotondo:
"Il mercato dell'offerta turistica di San Giovanni Rotondo non è affatto organizzato, ed in più negli ultimi anni ci troviamo al cospetto di una concorrenza impari, quella della Chiesa. Infatti, almeno il 30% dei posti letto, è in mano al clero, che ha ben sei strutture di proprietà(2 delle suore e 4 dei frati), tutte sorte nell'ambito del Giubileo del 2000. Loro hanno una corsia preferenziale, perché le prenotazioni del turismo religioso avvengono per la maggior parte per mezzo di parrocchie o gruppi di preghiera e non attraverso le agenzie o internet. Tali strutture ricettive (che non sono ostelli, ma veri e propri alberghi, addirittura le suore hanno riconvertito un asilo in posti letto) di San Giovanni Rotondo, non risentono della crisi, e lavorano a pieno regime dodici mesi l'anno".

San Pio da Pietrelcina, pensaci tu.

domenica 2 agosto 2009

Colpo di spada

Azione notturna, nome in codice “colpo di spada”.
Con elicotteri e veicoli corazzati il Pentagono ha scaricato (il 2 luglio scorso) circa 4000 soldati americani nella valle afghana di Helmand, nel meridione del Paese controllato dai Talebani. È la prima operazione in larga scala operata dai marines del generale David Petraeus da quando Obama è diventato comandante in capo, e lo scopo tattico è di spazzare i miliziani islamici dai villaggi dell’area prima che si tengano le elezioni locali il 20 agosto.
Niente di simile si era visto, in una singola offensiva, dal Vietnam.

I marines Usa tornano così ad essere “eroi”, dopo gli anni di Bush in cui deposero un dittatore e riuscirono ad espellere dall’Iraq Al Qaeda, solo per essere trattati dalla stampa di sinistra come truppe di occupazione straniere che toglievano la libertà a un popolo e volevano rubare il petrolio.

Non c’è che da rallegrarsi della conversione militarista di Obama e dei suoi fans, visto che il nemico è sempre quello, gli islamici estremisti. Dalle bombe alle ambasciate africane Usa (negli anni di Clinton) agli attacchi alle Torri Gemelle-Londra-Madrid (sotto Bush), e fino all’attentato all’albergo di Mumbai in India (nella transizione tra Bush e Obama) Al Qaeda e i Talebani hanno sempre pensato di distruggere l’America, l’Occidente e i suoi valori, senza pelose distinzioni politiche.

I Democratici Usa e gli anti-americani globali hanno invece fatto il tifo contro, perché si trattava di portare in vetta Obama. Il quale, in Senato, partecipò alla fronda di parlamentari che si opposero rumorosamente al colpo di spada di Bush e arrivarono agli insulti contro Petraeus, colpevole di far vincere le sue truppe in Iraq. Ora gli stessi marines, quelli che dal primo luglio 2009 hanno iniziato l’onorevolissimo ritiro da Bagdad, vittoriosi nella guerra dichiarata “persa” dal leader democratico del Senato Reid, concedono il bis in Afghanistan, o almeno rischiano la vita per riuscirci: un militare Usa, in altra zona del paese, è scomparso da martedì e viene dato per «rapito da forze estremiste» dal Pentagono.

Adesso c’è sempre Petraeus a dirigere la strategia, ma il suo boss ora è Barack, che naturalmente se lo tiene ben stretto, come ha fatto con il ministro della Difesa Robert Gates, che lavorò anche con Bush. Gli ufficiali coinvolti nell’offensiva hanno fatto notare che è la più massiccia e la più veloce da quella che nel 2004 impegnò i marines nell’attacco alla roccaforte sunnita irachena di Falluja. Ma allora, gli eroi per la sinistra e i liberal Usa erano i “resistenti”, non i ragazzi bianchi, neri e gialli con la divisa americana. Adesso, si può tifare finalmente insieme per i 4000 yankees e i 650 militari afghani addestrati dalla Nato che conquistano una regione coperta di campi d’oppio e infestata dai fanatici che vogliono insediare la legge e i tribunali della sharia.

Un’unità dei marines ha scambiato colpi di mitra con una ventina di insorti ed anche i soldati afghani hanno sparato in risposta a colpi di mortaio piovuti da una roccaforte nemica. Durante la marcia, un «marine è stato ferito da una mina ma è stato in grado di proseguire», ha raccontato il portavoce Bill Pelletier. L’Associated Press ha fedelmente riportato l’atto di eroismo: dobbiamo riabituarci ai soldati americani rambo alla John Wayne, ora che il capo è Lui e le Sue guerre sono tutte giuste.

Il Pentagono sta traslocando in Afghanistan, per lo più dall’Iraq, circa 21 mila soldati aggiuntivi che serviranno a proteggere i seggi elettorali: inutile dire che anche le elezioni, con le schede benedette da Obama, saranno stavolta una cosa seria e democratica, e non da irridere come quando le avevano “imposte le baionette del texano”. I piani sono di portare l’intero corpo di spedizione a 68mila entro la fine di dicembre, ma è solo una tappa intermedia: Obama ha intenzione di salire a 80 mila e, nel 2011, a 134mila soldati, il numero magico che c’era anche in Iraq. Tra gli obiettivi, disporre di più ufficiali e istruttori in grado di addestrare le truppe nazionali e la polizia locale.

Se sembra la fotocopia del piano di Bush è perchè lo è. Mai più lacrime per guerre ingiuste...

lunedì 27 luglio 2009

Rinascita


«C’è stato un tentativo dissolutorio messo in campo contro il nostro partito, però la nostra morte non è stata eterna ed è giunto il momento della resurrezione».
Dove? Sempre al centro, ma stavolta nella parte destra dell’emiciclo. «Il Pdl è una buona intuizione però non è ancora una realtà. Noi restiamo alleati seri e responsabili ma giocando il nostro ruolo».
Che sarebbe il solito, il presidio della frontiera, l’occupazione della zona grigia.
«Per finanziarci e fare politica nuova seguiremo il modello Obama». È proprio lui, il Rieccolo-bis: è appena tornato e già si allarga.
Iesse, iuchen


venerdì 24 luglio 2009

Che comunisti!!!

Crisi economica dentro Rifondazione Comunista. La sconfitta alle europee ha azzerato i nuovi compensi elettorali e i responsabili amministrativi hanno annunciato la riduzione degli impiegati del partito da 125 a 50. Entro il 20 luglio dovrebbe essere già pronta la lista con i nominativi che dal primo agosto resterebbero senza lavoro. Per di più senza ammortizzatori sociali, data la particolare forma contrattuale utilizzata per il personale dei partiti. Tempi rapidissimi che hanno fatto insorgere il personale di Viale del Policlinico. Anche perché si parla di una buonuscita di appena 1500 euro contro i 20 mila rivendicati, equivalenti a circa un anno di salario.
(www.corriere.it)

Licenziano? Senza ammortizzatori sociali? Mini buonauscita?
Ma che comunisti sono?
Starnazzano per i diritti dei lavoratori e poi si comportano da padroni senza rispetto dei dipendenti?
Dipendenti con contratti a termine, senza difese in caso di licenziamento. Proprio quei contratti che tanto criticano.
Ehh, non ci sono più i comunisti di una volta...

martedì 7 luglio 2009

martedì 30 giugno 2009

Il nuovo ordine mondiale

Il neofita viene introdotto nel tempio. Al centro, la luce debole di una candela illumina il triangolo equilatero a oriente e il cerchio a occidente. L’adepto viene adagiato supino su un telo rosso quadrato. Dall’alto della cupola si accende una luce fioca che diventa sempre più forte fino a farsi accecante. Tutto intorno è avvolto dalle tenebre.
Il gran maestro, un settantenne dalla barba bianca, spiega il significato dell’iniziazione: “Da tempi immemorabili si compie il rito della morte-resurrezione, quando il neofita è pronto per ricevere la luce. Attraverso di essa le energie cosmiche penetrano in lui e lo preparano alla morte del suo essere profano. Una pace atarassica lo avvolge”. Il rito si conclude con una frase in greco antico: “Ora che la luce è in te, io ti creo illuminato”.

Bisogna risalire ai tempi dell’Inghilterra elisabettiana, un periodo florido per la filosofia occulta, dalla cabala cristiana all’alchimia, all’ermetismo. Allora nascono i rosacroce e l’illuminismo esoterico, poi trasferito in America. Qui, anche grazie a un romanzo satirico degli anni Settanta del ‘900, si diffonde la leggenda che l’establishment, i rampolli delle principali famiglie, siano illuminati. Tra loro non mancherebbero alcuni ex presidenti viventi, già iscritti a società segrete di origine universitaria.
Meno di 200 gli illuminati d’America, capaci però di governare la finanza mondiale. In questo momento di crisi sarebbero particolarmente attivi.
E in Italia?
“Siamo una cinquantina, senza distinzione di sesso o religione. Puntiamo alla vera universalità e a un progetto che permetta di migliorare la società”.
E chi sono gli illuminati nostrani?
“Uomini e donne di qualità che hanno una luce dentro che può illuminare gli altri”. In Italia i membri dell’accademia si riuniscono una volta all’anno, per lo più a Roma, città in cui vive o lavora la maggior parte. Tra gli illuminati ci sono un sottosegretario, il presidente di un’autorità, il direttore corporate e il vicepresidente di due importanti banche italiane, il presidente di un grande istituto di credito straniero, un consigliere d’amministrazione Rai, l’amministratore delegato di una delle più importanti squadre della serie A, uno degli uomini al vertice della Lega calcio. Non mancano filosofi, esperti di comunicazione, giuristi, medici (compreso un noto docente di oculistica) e numerosi professionisti. C’è pure qualche prelato.

“Il nuovo ordine mondiale verrà annunciato il 21 dicembre 2012. Allora il consiglio dei 12 maestri invisibili rivelerà il mistero che unisce la scienza e la fede e ci sarà un cambiamento epocale”.

Leggende Maya, illuminati... il 21 dicembre 2012 si sta intasando.
Qualcosa DEVE succedere.
La mia proposta è sempre valida.

venerdì 26 giugno 2009

Missione compiuta


Oggi potrei dire missione compiuta.
Abbiamo arginato la destra e ridato futuro al progetto del Pd. Sono stato chiamato a guidare il Pd quattro mesi fa in un momento difficile, quando il progetto sembrava inesorabilmente destinato a fallire anche a causa delle divisioni tra dirigenti. Invece tutti si sono rimboccati le maniche e capito che la nostra litigiosità avrebbe consegnato alla destra il Paese. E così abbiamo cominciato a parlare dei problemi degli italiani, abbiamo avanzato proposte per chi è in difficoltà davanti alla crisi, abbiamo alzato la voce per denunciare assenze e falsità del governo.
Prima del 5 giugno avevamo un Pdl al 45%, le città più importanti in mano alla destra e un Pd piegato e umiliato. Ora il quadro è profondamente cambiato: in un Europa attraversata purtroppo da un impetuoso vento di destra, il Pdl dopo un solo anno di governo arretra; il Pd è lontano dal risultato dell’anno scorso, ma vince in città e province in tutta Italia, e diventa il primo partito per consensi nel campo riformista in Europa e promuove l’Alleanza dei progressisti.

Ma che partita avrà visto? Comunque, detto da un fautore del multiculturalismo, dell'integrazione e dell'accoglienza senza condizioni, magari viene rieletto segretario e... 100 di queste vittorie!!!

martedì 23 giugno 2009

Comunque vada...

sarà un successo commerciale superiore all'iphone ed a tutte le serie di playstation messi insieme.

C'è la versione italiana con il primo trailer mentre quest'ultimo sul sito di sony, bisogna ammetterlo, lascia veramente senza fiato.

Nel frattempo l'IHC sbarca su YouTube e sfiora i 10 milioni di biglietti per la lotteria che garantisce la TUA possibilità di salvezza (rimangono pochi biglietti, affrettati!!!).

Ma c'è chi guarda avanti, per fortuna, o forse lo fa solo per distinguersi ed arriva al 2013...
C'è da scommetterci, comunque vada... sarà un successo.

mercoledì 17 giugno 2009

Che bella coppia


«Vogliamo essere il paese in prima fila, anzi il primo paese a dare una mano agli Stati Uniti per quanto riguarda la necessaria chiusura della prigione di Guantanamo» ha detto il premier. E infatti, secondo fonti di Palazzo Chigi, non è escluso che i detenuti in arrivo da Guantanamo nel belpaese siano più di tre: si parla di cinque prigionieri.
Obama ha poi chiesto a Berlusconi di spendersi sulla necessità di tenere stretta la Turchia all’Occidente. E Berlusconi ha risposto di essere totalmente d’accordo.
Quanto all’Afghanistan, i diplomatici italiani hanno suggerito al nostro premier di non sbilanciarsi troppo sul numero dei carabinieri da mandare: non oltre cento. Ma Berlusconi ad Obama ha detto che saranno 200. «Gli occhi di Obama si sono illuminati», riferisce uno dei presenti all’incontro.

Guantanamo
Che sia un problema serio per Obama non c'è dubbio, tanto da prometterne la chiusura in campagna elettorale. Peccato che i primi a non volere i prigionieri in casa siano proprio gli americani...

Turchia
La Turchia stretta all'Occidente se la ricordano bene i salentini per la tragedia di Otranto del 1480 (da qui il grido Mamma li turchi). Che sia meglio tenerli a distanza, oltre per tristi "vicende" già riportate, è facilmente deducibile leggendo questo interessante articolo sulla presunta laicità della Turchia "moderna".

Afghanistan
C'è chi li chiama resistenti, chi terroristi, chi fondamentalisti.
Basterebbe chiamarli semplicemente con il loro nome: bestie.
Il problema non è 100, 200 o 1.000 soldati.
Il problema è che dopo 7 anni succede ancora questo.
100, 200, 1.000: non è la quantità a fare la differenza, ma è la strategia che va cambiata.

mercoledì 10 giugno 2009

La capitale


Rotterdam è la seconda città dei Paesi Bassi, situata nella provincia dell'Olanda Meridionale. La città ha il più grande porto d'Europa, collocato sulle rive del fiume Nieuwe Maas.

Nel centro di Rotterdam non molto tempo fa sono apparse foto mortuarie di Geert Wilders, poste sotto un albero, con una candela a lumeggiarne la morte prossima ventura.
“Rinomineremo la Euromast (torre di Rotterdam, ndr) nell’edificio per le esecuzioni con il sangue di Wilders”, hanno proclamato gli islamisti.

L’Economist, settimanale lontano dalle tesi antislamiche di Wilders, tre mesi fa parlava di Rotterdam come di un “incubo eurabico”. Per gran parte degli olandesi che ci vivono l’islamismo è oggi un pericolo più grande del Delta Plan, il complicato sistema di dighe che previene l’inondazione, come quella che nel 1953 fece duemila morti.

Basta un giro per le strade della città per capire che in molti quartieri non siamo più in Olanda. E’ un pezzo di medio oriente. In alcune scuole c’è una “stanza del silenzio” dove gli alunni musulmani, in maggioranza, possono pregare cinque volte al giorno, con un poster della Mecca, il Corano e un bagno rituale prima della preghiera. Un altro consigliere musulmano del comune, Brahim Bourzik, vuol far disegnare in diversi punti della città segnali in cui inginocchiarsi in direzione della Mecca.

Usciamo per un giro fra i quartieri islamizzati. A Oude Westen si vedono soltanto arabi, donne velate da capo a piedi, negozi di alimentari etnici, ristoranti islamici e shopping center di musica araba. “Dieci anni fa non c’erano tutti questi veli”, dice Sylvain. Dietro casa sua, una verdeggiante zona borghese con case a due piani, c’è un quartiere islamizzato. Ovunque insegne musulmane. “Guarda quante bandiere turche, lì c’è una chiesa importante, ma è vuota, non ci va più nessuno”. Al centro di una piazza sorge una moschea con scritte in arabo. Era una chiesa prima.

Che l’Eurabia abiti ormai a Rotterdam lo ha dimostrato un caso avvenuto pochi giorni prima del nostro arrivo. Siamo andati allo Zuidplein Theatre, uno dei più prestigiosi in città, un teatro modernista, fiero di “rappresentare la diversità culturale di Rotterdam”. Sorge nella parte meridionale della città e riceve fondi del comune, guidato dal musulmano e figlio di imam Ahmed Aboutaleb. Tre settimane fa lo Zuidplein ha consentito di formare un’intera balconata riservata alle sole donne, in nome della sharia.

Non accade in Pakistan o in Arabia saudita, ma nella città da cui sono partiti per gli Stati Uniti i Padri Fondatori.
Qui è iniziata l’avventura americana.
Oggi c’è la sharia legalizzata.



Un anno fa la città entrò in fibrillazione quando i giornali resero nota una lettera di Bouchra Ismaili, consigliere del comune di Rotterdam:
Ascoltate bene, pazzi freak, siamo qui per restarci. Siete voi gli stranieri qui, con Allah dalla mia parte non temo niente, lasciatevi dare un consiglio: convertitevi all’islam e trovate la pace”.
(da http://www.ilfoglio.it)

martedì 9 giugno 2009

Il mondo che vorrei

Sarebbe bello vivere nel mondo disegnato da Obama al Cairo, ma il senso di realtà suggerisce che non sarà possibile.

Il presidente americano si è presentato come la prova vivente della negazione del conflitto di civiltà, un giovane uomo cresciuto senza conflitto fra islam e cristianesimo, il padre e il nonno musulmani, la madre cristiana e bianca, gli Stati Uniti il porto d’arrivo, dove anche l’islam è una componente indispensabile. "In fondo abbiamo principi simili, quelli dei diritti umani". Ma non è così.
Prima di tutto la storia dei diritti umani è saldamente ancorata all’Europa e agli Usa, non giace anche in qualche anfratto delle satrapie mediorientali pronta a saltare fuori. In secondo luogo la storia delle due culture è sempre stata conflittuale, e mentre le nostre masse lo hanno dimenticato quelle islamiche invece ne fanno la bandiera di ogni giorno, a scuola, in piazza. Non si tratta di fenomeni marginali: lo testimoniano le enormi piazze di Hamas e degli hezbollah, la determinazione dei talebani e di Al Qaida, la laboriosa strategia atomica e terrorista dell’Iran che dal 2005 minaccia prima di tutto gli arabi moderati.

"L’islam ha un’orgogliosa tradizione di tolleranza. Lo si vede nella storia dell’Andalusia e di Cordoba durante l’Inquisizione".
Falso storico: Cordoba, Granada furono testimoni di eccidi musulmani di ebrei, come anche il Marocco, l’Algeria, la Libia, l’Irak, la Siria, l’Iran, lo Yemen, l’Egitto.
Lo scontro con il cristianesimo, poi, è così lungo e profondo che non basterà il viso contrito e deciso di Obama a portare pace.

Ma su tutti gli aspetti del discorso uno è quello meno convincente: tende la mano a tutti.
Alleati fedeli e moderati, regimi oltranzisti, fanatici e ostili. Ma essendo indiscriminata, l’offerta di dialogo rischia di essere interpretata come una prova di debolezza, anziché di forza.
La pace non si fa invocandola ad ogni costo.
La democrazia non si esporta, l'inviolabilità dei diritti umani neanche.

lunedì 8 giugno 2009

Un brindisi alla libertà

Polonia, 4 giugno 2009

Circa 500 ristoranti, bar, club, pizzerie, negozi, musei e vari centri culturali, offrono gratuitamente "un brindisi alla libertà".
200 persone invitate dall’artista polacco Pawel Althamer, si sono imbarcate stamane su un aereo tutto dipinto d’oro per andare a Bruxelles.
Cosa si festeggia? La liberazione dal nazismo?
NO.
La Polonia festeggia i 20 anni dalla sconfitta del comunismo dopo le prime elezioni semilibere vinte il 4 giugno 1989 da Solidarnosc.
"Nessuno di noi non ha vissuto prima una primavera simile a quella del 1989 quando ciò che ci univa risultava più importante da ciò che divideva".
A noi, però, ci manca...

mercoledì 3 giugno 2009

Perchè il corano vieta il maiale?

Ghulam Haider (11 anni) sposata con Faiz Mohammed (40 anni)

Il musulmano non mangia i suoi simili

domenica 31 maggio 2009

Suicidio d'onore


L’avevano buttata in un campo. Sembrava un sacco vuoto, era un povero corpo martoriato, un ultimo, flebile sussulto di vita in una pozza di sangue e sofferenza. L’hanno rigirata, si son ritrovati davanti un volto scarnificato, il naso tagliato alle narici, le orecchie trinciate da due approssimative coltellate, il pube ferito dallo stessa impietosa lama.

Quel che da noi si chiama tradimento in un villaggio curdo, in un ambiente fortemente islamizzato, tradire significa anche soltanto aver rivolto la parola a un estraneo o, peggio, aver subito la violenza di un altro uomo.

Nel 2005 proprio le sollecitazioni dell’Unione Europea avevano spinto il governo turco a cancellare le aberranti giustificazioni legate al cosiddetto omicidio d’onore.
Grazie a quelle attenuanti un padre che assassinava la figlia colpevole di rifiutare nozze combinate poteva contare su un’impunità quasi garantita. Lo stesso valeva per i mariti accusati di aver fatto fuori una moglie adultera.

L’orrore però non scompare, cambia solo nome trasformandosi da omicidio a suicidio d’onore.

Per evitar le nuove pene il padre o il marito chiudono la donna svergognata in una stanza, le consegnano il cappio, l’arma o il veleno scelti per l’esecuzione e restano in attesa. La pressione spietata del clan familiare, la vergogna, la minaccia del disonore ottengono spesso il risultato e il numero degli omicidi/suicidi d’onore resta così fermo a quota 200 l’anno.
(da http://www.ilgiornale.it)

Istanbul, Turchia noi ci andiamo e crediamo di essere in una metropoli moderna al pari delle nostre città, infondo è stata anche dichiarata una delle capitali europee della cultura per il 2010, e invece affonda nel più brutale oscurantismo.

Derya, 17 anni, la sentenza di morte è arrivata via sms: "Hai infangato il nostro nome — scriveva uno dei tanti zii — ora o ti uccidi o ti ammazziamo noi".
Nuran Unca, 25 anni, é stata informata da genitori, entrambi insegnanti(vorrei sapere cosa insegnano). Lei ha resistito per un po', poi si è impiccata nel bagno di casa.
Elif, invece, non ce l'ha fatta a togliersi la vita e ha deciso di scappare. Da otto mesi vive come una clandestina, costretta all'anonimato da un'assurda sentenza di morte emessa per aver rifiutato un matrimonio combinato.

Al vertice Usa-Ue di Praga del mese scorso il presidente Usa nel suo intervento di fronte ai capi di governo dell'Europa ha ricordato l'importanza di fare entrare la Turchia nell'Unione europea. «Sarebbe un segnale incoraggiante, soprattutto sul fronte dei rapporti con i Paesi musulmani: sarebbe il modo per ancorare fortemente questo Paese all' Europa».

Sarkò: «Lavoro mano nella mano con il presidente Obama, ma trattandosi della Ue, spetta ai paesi membri decidere. Mi sono sempre opposto a questo ingresso e continuo ad esserlo: la Turchia è un grande paese alleato dell'Europa e degli Usa. Deve restare un partner privilegiato, la mia posizione non è cambiata».

Che Obama non perda occasione per inchinarsi di fronte ai musulmani è cosa nota; la speranza è che l'Europa abbia la forza di rimanere diritta...

mercoledì 27 maggio 2009

L'altra faccia dell'islam

L’acido solforico è un liquido corrosivo in commercio a basso costo. Si utilizza per le batterie delle auto. Basta un bicchiere in pieno viso e il tessuto della pelle viene divorato in un istante.
I danni funzionali sono permanenti. Spesso si perde la vista, i capelli non hanno più possibilità di crescita e ne è condizionato il movimento facciale. Le persone colpite sono costrette ad alimentarsi di liquidi per mezzo di una cannuccia.
L’acido può penetrare fino alle ossa, intaccando i muscoli. A volte la sua azione devastante continua nel tempo e se gli interventi non sono immediati, in alcuni casi le vittime muoiono. Alcune tentano il suicidio.


C'è un paese dove, a volte, basta rifiutare gli apprezzamenti di un uomo perchè una donna si ritrovi con il volto segnato per sempre dall'acido. Oppure fare uno sgarbo a una famiglia di vicini, o ancora contestare la proprietà di un terreno. In Bangladesh il getto dall'acido sui volti è un modo per farsi giustizia. Funziona anche in India e in Pakistan.

Sono state soprattutto le donne nel mirino di questo genere di violenza. Quelle che hanno cercato di ribellarsi alle regole imposte dalla tradizione. Il primo caso documentato di aggressione con l’acido risale al 1967 quando una giovane venne colpita da un pretendente perché la madre non accettò la proposta matrimoniale dell’uomo. Nel 2002 le donne colpite sono state 485. La maggior parte degli attacchi avviene nelle periferie, tra la gente povera. La donna non può respingere le attenzioni di un uomo, perché il rifiuto viene visto come un insulto alla sua famiglia. Non ha diritto a possedere nulla. E quando subisce questi attacchi, perde anche la possibilità di sposarsi.

domenica 24 maggio 2009

Guantanamo? Con calma



Il presidente Barack Obama ha dato l'ordine di
chiudere entro un anno la base militare di Guantanamo dove sono detenuti presunti terroristi islamici. Gli Stati Uniti intendono «tornare agli standard della Costituzione, anche in un momento di guerra», ha commentato il presidente degli Stati Uniti.
Oltre a ordinare la chiusura di Guantanamo, Obama ha sospeso i processi speciali, come aveva promesso durante la campagna elettorale.

(22 gennaio 2008, il giorno dopo l'insediamento alla Casa Bianca)

Il Pentagono ha chiesto 80 milioni di dollari per trasferire, una volta chiuso Guantanamo, un centinaio dei detenuti e adeguare le strutture carcerarie americane che li dovranno ospitare. I deputati di maggioranza e di opposizione hanno detto di no perché, ha scritto l’Associated Press, “nessuno vuole i terroristi nel proprio cortile di casa”.
(8 maggio 2009)

La Camera dei rappresentati degli Stati Uniti ha approvato la legge per il finanziamento alle guerre in Iraq e in Afghanistan, comprese le operazioni militari antiterrorismo nel Pakistan.
L’ammontare stanziato è di 96,7 miliardi di dollari.
Lo stanziamento approvato non comprende gli 80 milioni di dollari richiesti dal presidente Barak Obama per la chiusura di Guantanamo e il trasferimento in altre sedi dei sospettati di terrorismo.
I legali dell’Amministrazione si sono convinti che è praticamente impossibile processare i prigionieri di Guantanamo con le regole del processo ordinario. Non solo perché le prove ottenute sul loro conto sono arrivate con metodi non utilizzabili in un’aula di tribunale, ma anche perché l’accusa non può fornire informazioni riservate che riguardano più ampie questioni di sicurezza nazionale. “Più guardiamo le commissioni militari – ha detto un funzionario obamiano al New York Times – più non ci sembrano così brutte come il 20 gennaio”.
(10 maggio 2009)

Quasi 100 miliardi per fare la guerra e 80 milioni per chiudere Guantanamo non ci sono??
Però l'aveva detto, "Negli Usa tutto è possibile"...