mercoledì 10 giugno 2009

La capitale


Rotterdam è la seconda città dei Paesi Bassi, situata nella provincia dell'Olanda Meridionale. La città ha il più grande porto d'Europa, collocato sulle rive del fiume Nieuwe Maas.

Nel centro di Rotterdam non molto tempo fa sono apparse foto mortuarie di Geert Wilders, poste sotto un albero, con una candela a lumeggiarne la morte prossima ventura.
“Rinomineremo la Euromast (torre di Rotterdam, ndr) nell’edificio per le esecuzioni con il sangue di Wilders”, hanno proclamato gli islamisti.

L’Economist, settimanale lontano dalle tesi antislamiche di Wilders, tre mesi fa parlava di Rotterdam come di un “incubo eurabico”. Per gran parte degli olandesi che ci vivono l’islamismo è oggi un pericolo più grande del Delta Plan, il complicato sistema di dighe che previene l’inondazione, come quella che nel 1953 fece duemila morti.

Basta un giro per le strade della città per capire che in molti quartieri non siamo più in Olanda. E’ un pezzo di medio oriente. In alcune scuole c’è una “stanza del silenzio” dove gli alunni musulmani, in maggioranza, possono pregare cinque volte al giorno, con un poster della Mecca, il Corano e un bagno rituale prima della preghiera. Un altro consigliere musulmano del comune, Brahim Bourzik, vuol far disegnare in diversi punti della città segnali in cui inginocchiarsi in direzione della Mecca.

Usciamo per un giro fra i quartieri islamizzati. A Oude Westen si vedono soltanto arabi, donne velate da capo a piedi, negozi di alimentari etnici, ristoranti islamici e shopping center di musica araba. “Dieci anni fa non c’erano tutti questi veli”, dice Sylvain. Dietro casa sua, una verdeggiante zona borghese con case a due piani, c’è un quartiere islamizzato. Ovunque insegne musulmane. “Guarda quante bandiere turche, lì c’è una chiesa importante, ma è vuota, non ci va più nessuno”. Al centro di una piazza sorge una moschea con scritte in arabo. Era una chiesa prima.

Che l’Eurabia abiti ormai a Rotterdam lo ha dimostrato un caso avvenuto pochi giorni prima del nostro arrivo. Siamo andati allo Zuidplein Theatre, uno dei più prestigiosi in città, un teatro modernista, fiero di “rappresentare la diversità culturale di Rotterdam”. Sorge nella parte meridionale della città e riceve fondi del comune, guidato dal musulmano e figlio di imam Ahmed Aboutaleb. Tre settimane fa lo Zuidplein ha consentito di formare un’intera balconata riservata alle sole donne, in nome della sharia.

Non accade in Pakistan o in Arabia saudita, ma nella città da cui sono partiti per gli Stati Uniti i Padri Fondatori.
Qui è iniziata l’avventura americana.
Oggi c’è la sharia legalizzata.



Un anno fa la città entrò in fibrillazione quando i giornali resero nota una lettera di Bouchra Ismaili, consigliere del comune di Rotterdam:
Ascoltate bene, pazzi freak, siamo qui per restarci. Siete voi gli stranieri qui, con Allah dalla mia parte non temo niente, lasciatevi dare un consiglio: convertitevi all’islam e trovate la pace”.
(da http://www.ilfoglio.it)

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