giovedì 19 novembre 2009

Il crollo della civiltà

Cade come fosse fatto di sabbia il Cristo Redentore di Rio De Janeiro, si sgretolano gli affreschi della cappella Sistina, Notre Dame e l’abbazia di Westminster. Poi è la cupola di San Pietro a cadere. Quello che colpisce è che tra tanti luoghi colpiti la Kaaba, l’edificio a forma di cubo sacro per i musulmani alla Mecca, città santa per i mussulmani, resti in piedi.
“Volevo distruggere anche la Kaaba, ma il mio co-sceneggiatore me l’ha sconsigliato dicendomi: “Chi te lo fa fare di beccarti una fatwa per un film?”. Credo avesse ragione. Così non l’ho fatto”.



Per spiegare il perché predilige la distruzione dei simboli legati alla cristianità, il regista ha detto: “L’intero Vaticano rotola in testa alla gente. Nella storia, alcune persone credono nella preghiera e si mettono a pregare davanti alla chiesa. In questo caso è la cosa peggiore che potessero fare”.
Il cineasta tedesco non ha risparmiato le motivazioni: “Possiamo distruggere i simboli cristiani, ma se proviamo a farlo su un simbolo islamico o arabo rischiamo una fatwa.“

Forse c'è una motivazione più profonda, forse non è la giustificabile repulsione a passare il resto della vita sotto scorta.
2012, Il crollo della civiltà.
Islam, nessuna civiltà da distruggere.

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