“Un’onda che attraverserà l’intera Europa”.
Nell’editoriale di prima pagina sul Corriere della Sera Angelo Panebianco ha parlato chiaramente di “ideologia della cosiddetta Rinascita islamica, impregnata di valori antioccidentali”. E’ quest’ideologia ad animare i partiti islamisti in Europa.
«Per le prossime elezioni, formazioni politiche di ispirazione islamica saranno, a livello nazionale, una realtà anche in Italia», annuncia su youtube, ospite del programma KlausCondicio, il portavoce dell’UCOII, Ezzeddine Elzir. Senza troppe pretese perché, spiega, «gli italiani di fede islamica sono 50mila ed è giusto che chi lo desidera possa votare un partito che difenda le esigenze della comunità musulmana, come è avvenuto in Spagna con la nascita del Prune (Partito del Rinascimento e Unione Spagna)».
In Spagna la lista islamista che difende i principi del Corano punta a presentarsi alle amministrative del 2011 per fare il pieno di voti. La Spagna è l’unico paese europeo che ha subìto l’occupazione degli arabi per quasi otto secoli. Il bacino elettorale potenziale del nascente partito conta 1,3 milioni di musulmani. Il partito promette che “terrà conto dell’islam nel suo agire politico, considerandolo come fattore determinante nella rigenerazione morale ed etica della società spagnola”.
Di un simile suprematismo shariaco è piena l’Europa.
Una Muslim Democratic Union è appena nata in Bulgaria. Il finlandese Islamic Party è stato fondato da Abdullah Tammi, convertito all’islam negli anni Settanta, e ha un “programma verde” (colore sacro all’islam) improntato al fondamentalismo: divieto di vendita di alcolici, esonero per gli studenti di materie non conformi all’islam, un codice di abbigliamento non immorale e così via. Anche in Olanda, dove il nome Mohammed è già oggi il più usato fra i nuovi nati, e ad Amsterdam dove l’islam è la prima religione professata dalla popolazione, si presenterà alle elezioni il Dutch Muslim Party. E’ guidato da un convertito all’islam, Henny Kreeft. In Svezia il musulmano Mohammed Omar sta creando una lista antisionista per raccogliere consensi sulla causa palestinese. In Danimarca c’è la Liberal Alliance, che nelle elezioni del 2007 ha ottenuto cinque seggi al Parlamento e ha come leader il deputato Naser Khader, padre palestinese e madre siriana, il quale reclama da Copenaghen un mea culpa di stato per le vignette sul Profeta.
Circa i programmi di queste realtà, Elzir spiega che verteranno principalmente sulla richiesta di «luoghi di culto, scuole e luoghi di aggregazione dove si possa praticare la nostra religione».
Nessun accenno al bene comune o a interessi più generali: l’unico obiettivo appare autoreferenziale, se non esclusivamente la ricerca del finanziamento ai partiti.
Una formazione dichiaratamente islamica sarebbe illegale perfino in Turchia, dove la costituzione non consente di fondare partiti su base religiosa. Se i loro vertici presentano ricorso contro lo scioglimento, finiscono per soccombere perfino davanti alla Corte europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo com’è già accaduto nel 2001.
Di una lista civica islamica si parla anche a Milano. Si chiama “Milano Nuova” e ne è leader Abdel Hamid Shaari, rettore di quella moschea di viale Jenner accusata di collusione coi qaidisti e frequentata dal primo kamikaze italiano, Mohammed Game.
Shaari è “persona non gradita” in un grande paese musulmano come l’Egitto, che l’ha respinto alla frontiera.
Ci sono paesini in Veneto, in Lombardia e in giro per la penisola dove la popolazione immigrata di religione islamica tocca percentuali del 20 per cento e più. A Mazara del Vallo, nel Trapanese, si sono già ripresi la vecchia casbah e gli italiani non sono graditi. Ma alcuni degli abitanti dei ghetti islamici sono già riusciti a conquistarsi la cittadinanza. E gli obiettivi politici, che si sono rivelati irraggiungibili con la partecipazione alla Consulta islamica (poi congelata dal ministro dell’Interno Roberto Maroni), potrebbero rivelarsi più vicini grazie a un drappello sufficientemente nutrito di consiglieri comunali.
E le Istituzioni come reagiscono?
Con il pdl e la Lega che tentano di riparare alle idiozie dell'intruso sulla cittadinanza a 5 anni.
Con la proposta di inserire a scuola l'ora di religione islamica, l'islam religione di pace...
“La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero e che seminano la corruzione sulla terra è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso, eccetto quelli che si pentono prima di cadere nelle vostre mani. Sappiate, Allah è perdonatore, misericordioso..."
Dal Sacro Corano, prossimamente nelle nostre scuole.
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