lunedì 9 marzo 2009

Ci manca

«Ci manca, manca ai lavoratori di questo paese».

Risponde così Oliviero Diliberto al Riformista che gli chiede se per caso non sia sua intenzione rifare il Pci.
«
Non sono pazzo - aggiunge - So che non è obiettivo realistico una forza del 30 per cento, ma mi basterebbe dar vita a un partito comunista di media dimensione come la Rifondazione degli anni Novanta».
Non è pazzo.

Diliberto spiega la necessità di rifare il Pci osservando che dopo la sua fine ci sono stati danni ai diritti dei lavoratori e porta come esempi soppressione della scala mobile, abbassamento delle pensioni con introduzione del sistema contributivo, precarizzazione del lavoro. «Ora - dice - siamo addirittura alla proposta di inibire il diritto di sciopero».
Con il sistema contributivo c'è un abbassamento delle pensioni; rimanendo al sistema retributivo ci sarebbe stato un azzeramento delle pensioni.
Però non è pazzo.

Il segretario dei Comunisti Italiani ricorda i vari passaggi, dalla svolta della Bolognina: «Occhetto se avesse fatto un partito socialdemocratico lo avrei capito, non sarei stato d'accordo ma avrei capito invece ha fatto una melassa; a una Bolognina con vent'anni di ritardo che qualcuno prefigura un'alleanza con socialisti filo atlantici e favorevoli alla legge Biagi». Alla crisi dei Paesi dell'est: «sul lastrico ci sono caduti dopo la crisi del socialismo con un sistema allucinante delle privatizzazioni».
La Corea del Nord ha privatizzato la gestione dell'energia elettrica, per questo è all'oscuro.
Però non è pazzo.

In fin dei conti ha ragione.
Ci manca.

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