L’avevano buttata in un campo. Sembrava un sacco vuoto, era un povero corpo martoriato, un ultimo, flebile sussulto di vita in una pozza di sangue e sofferenza. L’hanno rigirata, si son ritrovati davanti un volto scarnificato, il naso tagliato alle narici, le orecchie trinciate da due approssimative coltellate, il pube ferito dallo stessa impietosa lama.
Quel che da noi si chiama tradimento in un villaggio curdo, in un ambiente fortemente islamizzato, tradire significa anche soltanto aver rivolto la parola a un estraneo o, peggio, aver subito la violenza di un altro uomo.
Nel 2005 proprio le sollecitazioni dell’Unione Europea avevano spinto il governo turco a cancellare le aberranti giustificazioni legate al cosiddetto omicidio d’onore.
Grazie a quelle attenuanti un padre che assassinava la figlia colpevole di rifiutare nozze combinate poteva contare su un’impunità quasi garantita. Lo stesso valeva per i mariti accusati di aver fatto fuori una moglie adultera.
L’orrore però non scompare, cambia solo nome trasformandosi da omicidio a suicidio d’onore.
Per evitar le nuove pene il padre o il marito chiudono la donna svergognata in una stanza, le consegnano il cappio, l’arma o il veleno scelti per l’esecuzione e restano in attesa. La pressione spietata del clan familiare, la vergogna, la minaccia del disonore ottengono spesso il risultato e il numero degli omicidi/suicidi d’onore resta così fermo a quota 200 l’anno.
(da http://www.ilgiornale.it)
Istanbul, Turchia noi ci andiamo e crediamo di essere in una metropoli moderna al pari delle nostre città, infondo è stata anche dichiarata una delle capitali europee della cultura per il 2010, e invece affonda nel più brutale oscurantismo.
Derya, 17 anni, la sentenza di morte è arrivata via sms: "Hai infangato il nostro nome — scriveva uno dei tanti zii — ora o ti uccidi o ti ammazziamo noi".
Nuran Unca, 25 anni, é stata informata da genitori, entrambi insegnanti(vorrei sapere cosa insegnano). Lei ha resistito per un po', poi si è impiccata nel bagno di casa.
Elif, invece, non ce l'ha fatta a togliersi la vita e ha deciso di scappare. Da otto mesi vive come una clandestina, costretta all'anonimato da un'assurda sentenza di morte emessa per aver rifiutato un matrimonio combinato.
Al vertice Usa-Ue di Praga del mese scorso il presidente Usa nel suo intervento di fronte ai capi di governo dell'Europa ha ricordato l'importanza di fare entrare la Turchia nell'Unione europea. «Sarebbe un segnale incoraggiante, soprattutto sul fronte dei rapporti con i Paesi musulmani: sarebbe il modo per ancorare fortemente questo Paese all' Europa».
Sarkò: «Lavoro mano nella mano con il presidente Obama, ma trattandosi della Ue, spetta ai paesi membri decidere. Mi sono sempre opposto a questo ingresso e continuo ad esserlo: la Turchia è un grande paese alleato dell'Europa e degli Usa. Deve restare un partner privilegiato, la mia posizione non è cambiata».
Che Obama non perda occasione per inchinarsi di fronte ai musulmani è cosa nota; la speranza è che l'Europa abbia la forza di rimanere diritta...
Quel che da noi si chiama tradimento in un villaggio curdo, in un ambiente fortemente islamizzato, tradire significa anche soltanto aver rivolto la parola a un estraneo o, peggio, aver subito la violenza di un altro uomo.
Nel 2005 proprio le sollecitazioni dell’Unione Europea avevano spinto il governo turco a cancellare le aberranti giustificazioni legate al cosiddetto omicidio d’onore.
Grazie a quelle attenuanti un padre che assassinava la figlia colpevole di rifiutare nozze combinate poteva contare su un’impunità quasi garantita. Lo stesso valeva per i mariti accusati di aver fatto fuori una moglie adultera.
L’orrore però non scompare, cambia solo nome trasformandosi da omicidio a suicidio d’onore.
Per evitar le nuove pene il padre o il marito chiudono la donna svergognata in una stanza, le consegnano il cappio, l’arma o il veleno scelti per l’esecuzione e restano in attesa. La pressione spietata del clan familiare, la vergogna, la minaccia del disonore ottengono spesso il risultato e il numero degli omicidi/suicidi d’onore resta così fermo a quota 200 l’anno.
(da http://www.ilgiornale.it)
Istanbul, Turchia noi ci andiamo e crediamo di essere in una metropoli moderna al pari delle nostre città, infondo è stata anche dichiarata una delle capitali europee della cultura per il 2010, e invece affonda nel più brutale oscurantismo.
Derya, 17 anni, la sentenza di morte è arrivata via sms: "Hai infangato il nostro nome — scriveva uno dei tanti zii — ora o ti uccidi o ti ammazziamo noi".
Nuran Unca, 25 anni, é stata informata da genitori, entrambi insegnanti(vorrei sapere cosa insegnano). Lei ha resistito per un po', poi si è impiccata nel bagno di casa.
Elif, invece, non ce l'ha fatta a togliersi la vita e ha deciso di scappare. Da otto mesi vive come una clandestina, costretta all'anonimato da un'assurda sentenza di morte emessa per aver rifiutato un matrimonio combinato.
Al vertice Usa-Ue di Praga del mese scorso il presidente Usa nel suo intervento di fronte ai capi di governo dell'Europa ha ricordato l'importanza di fare entrare la Turchia nell'Unione europea. «Sarebbe un segnale incoraggiante, soprattutto sul fronte dei rapporti con i Paesi musulmani: sarebbe il modo per ancorare fortemente questo Paese all' Europa».
Sarkò: «Lavoro mano nella mano con il presidente Obama, ma trattandosi della Ue, spetta ai paesi membri decidere. Mi sono sempre opposto a questo ingresso e continuo ad esserlo: la Turchia è un grande paese alleato dell'Europa e degli Usa. Deve restare un partner privilegiato, la mia posizione non è cambiata».
Che Obama non perda occasione per inchinarsi di fronte ai musulmani è cosa nota; la speranza è che l'Europa abbia la forza di rimanere diritta...