lunedì 29 novembre 2010

Rivogliamo il Pci

Era il 1998 quando Rifondazione Comunista si spaccò sull'appoggio al governo Prodi. Fausto Bertinotti era per andarsene, Armando Cossutta per restare. Il primo effettivamente se ne andò, il secondo fondò il Pdci che tenne in piedi l'esecutivo.
Dodici anni dopo è ufficiale: Rifondazione Comunista si riunisce con gli ex cossuttiani che fondarono il Pdci. Di nuovo insieme sotto un nuovo tetto, quello della Federazione della Sinistra. Con loro, le associazioni Socialismo 2000 di Cesare Salvi e Lavoro e Solidarietà di Gianpaolo Patta.
Le parole d'ordine sono no al federalismo, politiche fiscali che "spostino i carichi dal lavoro ai guadagni di capitale e alle rendite", una "legislazione del lavoro che contrasti la precarietà", il riconoscimento del "matrimonio tra persone dello stesso sesso", l'"uscita dalla Nato, il ritiro unilaterale dall'Afghanistan e la chiusura delle basi militari straniere in Italia".
Tutte proposte nuove.
Il simbolo della Federazione è stato ritoccato, immancabili falce e martello. Sul web centinaia i commenti dei militanti. In quasi tutti resta, quasi ostinatamente, il legame identitario con la parola "comunista" e con un passato ingombrante: "Rivogliamo il Pci".
Se si vota a marzo la Federazione della Sinistra potrebbe entrare nel nuovo Ulivo prefigurato da Pierluigi Bersani a meno che il Pd non si sposti verso il centro della premiata ditta Fini-Casini-Rutelli.
Dodici anni dopo si ritorna al 1998: sembra il gioco dell'oca.

venerdì 26 novembre 2010

Asia


"Ogni volta che guardo la sua foto, piango" dice Isha che ha 12 anni.
Questo mese una corte pakistana ha condannato a morte sua madre Asia Bibi.
Non perché ha ucciso ferito o rubato, ma semplicemente per avere detto qualcosa.

Asia Bibi doveva dividere l'acqua in un secchio con i suoi colleghi nel campo in cui raccoglievano baie. Quando vi immerse il suo vetro, gli altri rifiutarono in seguito di bere quest'acqua che era stata toccata da una non musulmana. Una disputa scoppiò ed Asia avrebbe detto allora, che il profeta Maometto aveva dei vermi nella sua bocca quando è morto. Un modo di dire che non era un profeta.
Dopo 15 mesi di prigione, trasformarono l' incolpazione in condanna a morte: "Chiunque profana il sacro nome del santo profeta Mohammed, sarà punito di morte, o d'imprigionamento a vita."
Asia Bibi deve essere impiccata? Nel suo villaggio natale, la risposta è unanime: Sì.

Oltre alle minacce di morte due eminenti capi religiosi musulmani pakistani hanno minacciato di chiamare ad una protesta nazionale se Asia venisse graziata dal Presidente.
"Se il Presidente perdona Asia Bibi, alzeremo la nostra voce attraverso tutto il paese fino a che sia forzato a revocare la sua decisione", ha minacciato Muneer Ur Rehman, Mufti di notorietà nazionale.
Hafiz Ibtisam Elahi Zaheer un dignitario religioso a Lahore, ha dichiarato che "perdonare la donna sarebbe una negligenza criminale" e causerebbe tensioni interreligiose.

martedì 23 novembre 2010

Venti anni di bruttiful

 

martedì 16 novembre 2010

Le differenze

Quando un uomo non ama le armi, non le compra.
Quando un uomo di sinistra non ama le armi, le fa proibire a tutti.

Quando un uomo è vegetariano, non mangia carne.
Quando un uomo di sinistra è vegetariano fa campagna per proibire tutti i prodotti a base di proteine animali.

Quando un uomo è omosessuale, vive tranquillamente la sua vita.
Quando un uomo di sinistra e' omosessuale, rompe le scatole a tutti per farsi rispettare.

Quando un uomo perde il lavoro, riflette per poi ripartire e ricominciare.
Quando un uomo di sinistra perde il lavoro denuncia tutti per discriminazione.

Quando un uomo è ateo, non va in chiesa, o alla sinagoga o alla moschea.
Quando un uomo di sinistra e' ateo, vuole che nessuno faccia riferimento a Dio o ad una religione in un luogo pubblico, tranne ovviamente che per l'Islam.

Quando un uomo ha bisogno di cure, va dal medico poi compra le medicine.
Quando un uomo di sinistra ha bisogno di cure, fa appello alla solidarietà nazionale.

Quando l'economia va male, l'uomo si rimbocca le maniche e lavora di più.
Quando l'economia va male, l'uomo di sinistra dice che è colpa dei padroni che rubano e sciopera.

L'originale contrapponeva l'uomo di destra all'uomo di sinistra.
Se questa è la destra, non è necessario arrivare a "tanto".
Basterebbe essere un uomo.

mercoledì 10 novembre 2010

FINIrà come la D'Addario


"Credo che Berlusconi debba dimostrare quel coraggio già dimostrato in altre occasioni, che in passato gli ha già consentito colpi d’ala. Deve avere il coraggio di rassegnare le dimissioni, di salire al Colle, dichiarare che la crisi è aperta di fatto e avviare una fase politica in cui rapidamente si ridiscutano l’agenda e il programma, si verifichi la natura della colazione e la composizione del governo"
Dall'intervento del presidente della Camera alla prima convention di Fli.

Tralasciamo la indubbia correttezza e moralità del nuovo paladino dell'asinistra che, terza carica dello Stato, chiede le dimissioni del premier da capopopolo durante un comizio nel quale propone di ridiscutere agenda, programma e natura della coalizione: gli elettori che hanno votato questo programma, questa maggioranza, questo premier?
Tralasciamo.
Premesso che l'unico e solo responsabile di tutto ciò è Silvio Berlusconi il quale, dopo 17 anni di frequentazione del palazzo, non ha ancora capito che lo stato non è un'azienda.
Nello stato non c'è solo il potere esecutivo, non è l'esecutivo che comanda.
C'è il potere esecutivo e c'è la fuffa (...è l'entità che compone la maggior parte dell'universo. Ha la curiosissima caratteristica di presentarsi in tante forme, in base al contesto: può essere un oggetto fisico, un concetto astratto, una forma della materia o addirittura un essere vivente come una persona. Si riconosce per la sua caratteristica determinante: la totale mancanza di utilità).
Dopo aver fatto Casini nel 2001, ci è ricascato regalando il governo della fuffa a Fini nel 2008.
C'è chi sostiene che la maggioranza politica è finita con la richiesta di dimissioni di cui sopra: la maggioranza politica in questa legislatura non c'è mai stata dal momento che se ne è subito tirato fuori chiedendo la presidenza della Camera. Quindi, nell'eventualità che si rivoti a breve, nell'eventualità che Berlusconi rivinca le elezioni, e solo per non ritrovarci in questa situazione, evitiamo di mettere il maggiordomo a fare il presidente della Camera.
Ci vuole un uomo di fiducia. Se proprio non si fida di nessuno, un uomo.
Chiusa la doverosa premessa veniamo al nuovo paladino delle istituzioni, all'ultimo baluardo dello stato democratico, alla vittima illustre della macchina del fango.
Poco più di un anno fa, la star era la escort col registratore: interviste in esclusiva, trasmissioni tv, addirittura un libro di memorie (dalla scheda del libro: Patrizia D'Addano non ha bisogno di presentazioni. Suo malgrado, è in questo momento la donna italiana più famosa al mondo).
Naturalmente, tutta l'opposizione a gridare allo scandalo, a chiedere la testa del re.
Poi, fallito il golpe, la D'Addario è passata di moda. Nessuno la cerca più, viene contestata quando partecipa alle manifestazioni libere e democratiche, viene cacciata dalle convention.
Fallito il golpe, la nuova bandiera, l'appiglio a cui aggrapparsi è lui, il rappresentante della nuova destra liberale e democratica.
Gli elogi arrivano da ogni parte politica (tranne la sua), gli incoraggiamenti si sprecano. Vai Gianfranco, continua così, affonda il colpo finale.
Non sappiamo ancora se questo nuovo tentativo andrà a buon fine (ha sicuramente maggiori probabilità di successo), non sappiamo ancora con certezza se a primavera ci saranno elezioni.
L'unica certezza, allo stato attuale, è che il governo non arriverà a fine legislatura e quando il re sarà nudo tutti i fans del presidente della Camera si dilegueranno con una velocità decisamente superiore rispetto a quella con al quale sono apparsi.
L'aspirante leader del nuovo centrodestra che raccoglie consensi solo a sinistra tornerà ad essere il vecchio post-fascista antidemocratico e antiliberale.
Usa e getta. Come una escort.


martedì 9 novembre 2010

Manuale d'amore

"Allah ha onorato le donne istituendo la punizione delle bastonate che però vanno date secondo regole precise: senza lasciar segni e solo per una buona causa".
Saad Arafat, predicatore egiziano, è ospite della televisione egiziana Al Naas: la sua “intervista” inizia con il presentatore in studio che commenta una statistica secondo cui il 90 per cento delle donne britanniche si lamenta per l’eterna indecisione dei loro mariti.


Il predicatore spiega: "Allah istituendo la punizione delle bastonate ha voluto rendere un onore e privilegio alle donne. Il Profeta Maometto ha detto: ‘non colpitele in faccia e non sfiguratele’. Ecco il modo in cui vanno onorate. Anche quando la sta colpendo il marito non deve mai insultarla, mai maledirla perché non la batte per farle del male, ma per regalarle disciplina.
Mi raccomando non potete mai andar oltre i dieci colpi e non potete nemmeno rompergli le ossa, spaccargli i denti, insultarla o ficcarle le dita negli occhi", chiarisce il premuroso Arafat. Anche perché "esiste un’etichetta persino per le percosse: se il marito bastona la moglie per renderla più disciplinata dovrà sempre ricordarsi di non calcar troppo la mano e di colpirla dal petto in giù… queste son le uniche botte che onorano le donne".
Dal petto in giù, l'importante è non darlo a vedere.

Per quanto riguarda gli strumenti da usare, questo manuale vivente del buon musulmano risponde che la cosa migliore "è colpirla con un corto bastone… i colpi devono arrivare sul corpo e non devono mai arrivare uno di seguito all’altro. Per educare al meglio la moglie è meglio dunque picchiarla con metodo, lentamente, centellinando uno dopo l’altro i dieci colpi concessi. E ovviamente farlo per una santa ragione come il rifiuto a letto, una sacrosanta occasione per educarla e onorarla.
In un caso come questo un marito non ha scelta. Lui la vuole e lei si rifiuta… lui la chiama e lei si nega… potrebbe riprenderla e minacciarla, ma quei metodi van bene quando ci sono di mezzo il mangiare o il bere. Quando arriviamo a cose di cui il marito non può far a meno allora le botte sono concesse".

martedì 2 novembre 2010

6 anni fa

Il regista Theo van Gogh, 47 anni e nipote del grande pittore, veniva ucciso ad Amsterdam.
Van Gogh aveva ricevuto minacce di morte da estremisti islamici dopo che la tv aveva trasmesso il suo film «Submission» sul corano e sulla violenza contro le donne nella società islamica.
Aveva realizzato il film con l'olandese Ayaan Hirsi Ali, una rifugiata somala impegnata in politica che ha ottenuto la cittadinanza olandese dopo essere sfuggita ad un matrimonio combinato 12 anni prima. La donna è sotto la protezione della polizia dopo aver ricevuto minacce di morte a seguito della trasmissione del filmato sulla tv nazionale olandese.


Il suo assassino, in possesso di doppia cittadinanza marocchina e olandese, gli sparò otto colpi di pistola e successivamente gli tagliò la gola in pieno centro di Amsterdam per eseguire una fatwa legata alla pubblicazione del suo cortometraggio.
La sua colpa? Aver detto la verità. Da uomo libero in un paese libero.