"Allah ha onorato le donne istituendo la punizione delle bastonate che però vanno date secondo regole precise: senza lasciar segni e solo per una buona causa".
Saad Arafat, predicatore egiziano, è ospite della televisione egiziana Al Naas: la sua “intervista” inizia con il presentatore in studio che commenta una statistica secondo cui il 90 per cento delle donne britanniche si lamenta per l’eterna indecisione dei loro mariti.
Il predicatore spiega: "Allah istituendo la punizione delle bastonate ha voluto rendere un onore e privilegio alle donne. Il Profeta Maometto ha detto: ‘non colpitele in faccia e non sfiguratele’. Ecco il modo in cui vanno onorate. Anche quando la sta colpendo il marito non deve mai insultarla, mai maledirla perché non la batte per farle del male, ma per regalarle disciplina.
Mi raccomando non potete mai andar oltre i dieci colpi e non potete nemmeno rompergli le ossa, spaccargli i denti, insultarla o ficcarle le dita negli occhi", chiarisce il premuroso Arafat. Anche perché "esiste un’etichetta persino per le percosse: se il marito bastona la moglie per renderla più disciplinata dovrà sempre ricordarsi di non calcar troppo la mano e di colpirla dal petto in giù… queste son le uniche botte che onorano le donne".
Dal petto in giù, l'importante è non darlo a vedere.
Per quanto riguarda gli strumenti da usare, questo manuale vivente del buon musulmano risponde che la cosa migliore "è colpirla con un corto bastone… i colpi devono arrivare sul corpo e non devono mai arrivare uno di seguito all’altro. Per educare al meglio la moglie è meglio dunque picchiarla con metodo, lentamente, centellinando uno dopo l’altro i dieci colpi concessi. E ovviamente farlo per una santa ragione come il rifiuto a letto, una sacrosanta occasione per educarla e onorarla.
In un caso come questo un marito non ha scelta. Lui la vuole e lei si rifiuta… lui la chiama e lei si nega… potrebbe riprenderla e minacciarla, ma quei metodi van bene quando ci sono di mezzo il mangiare o il bere. Quando arriviamo a cose di cui il marito non può far a meno allora le botte sono concesse".
Saad Arafat, predicatore egiziano, è ospite della televisione egiziana Al Naas: la sua “intervista” inizia con il presentatore in studio che commenta una statistica secondo cui il 90 per cento delle donne britanniche si lamenta per l’eterna indecisione dei loro mariti.
Il predicatore spiega: "Allah istituendo la punizione delle bastonate ha voluto rendere un onore e privilegio alle donne. Il Profeta Maometto ha detto: ‘non colpitele in faccia e non sfiguratele’. Ecco il modo in cui vanno onorate. Anche quando la sta colpendo il marito non deve mai insultarla, mai maledirla perché non la batte per farle del male, ma per regalarle disciplina.
Mi raccomando non potete mai andar oltre i dieci colpi e non potete nemmeno rompergli le ossa, spaccargli i denti, insultarla o ficcarle le dita negli occhi", chiarisce il premuroso Arafat. Anche perché "esiste un’etichetta persino per le percosse: se il marito bastona la moglie per renderla più disciplinata dovrà sempre ricordarsi di non calcar troppo la mano e di colpirla dal petto in giù… queste son le uniche botte che onorano le donne".
Dal petto in giù, l'importante è non darlo a vedere.
Per quanto riguarda gli strumenti da usare, questo manuale vivente del buon musulmano risponde che la cosa migliore "è colpirla con un corto bastone… i colpi devono arrivare sul corpo e non devono mai arrivare uno di seguito all’altro. Per educare al meglio la moglie è meglio dunque picchiarla con metodo, lentamente, centellinando uno dopo l’altro i dieci colpi concessi. E ovviamente farlo per una santa ragione come il rifiuto a letto, una sacrosanta occasione per educarla e onorarla.
In un caso come questo un marito non ha scelta. Lui la vuole e lei si rifiuta… lui la chiama e lei si nega… potrebbe riprenderla e minacciarla, ma quei metodi van bene quando ci sono di mezzo il mangiare o il bere. Quando arriviamo a cose di cui il marito non può far a meno allora le botte sono concesse".
Ottimo il titolo del post!
RispondiEliminaAle.
Grazie Ale, un salutone.
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