Più di 50mila fedeli a sfidare pioggia e maltempo.
Sei milioni di pellegrini che hanno venerato il corpo di Padre Pio, da quando è esposto. Un ospedale che da sogno di un umile frate è diventato un centro di livello europeo, coniugando la "scienza nel curare il malato" con la "fiducia verso Dio". E la nuova chiesa che porta la firma di uno degli architetti più famosi del nostro tempo. Eccola "l’eredità" del santo cappuccino amato in tutto il mondo. Un’eredità della quale, nella domenica trascorsa a San Giovanni Rotondo, Benedetto XVI fa quasi l’inventario, fino a condensarla in una parola sola: "La santità". Padre Pio, dice, infatti, il Papa, restò "sempre unito a Gesù" e lottò "contro lo spirito del male", cioè contro il diavolo, servendosi dell’ "armatura di Dio, lo scudo della fede e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio". Lottò anche contro "i rischi dell’attivismo e della secolarizzazione", aggiunge il Pontefice, dai quali, oggi, non sono immuni anche alcuni suoi "eredi".
Nella memoria restano le immagini della affollatissima celebrazione eucaristica del mattino durante la quale il Papa invita i cappuccini, i fedeli e tutti coloro che amano Padre Pio a non lasciarsi inghiottire dall’attivismo e dal secolarismo. "Molti di voi – dice infatti – siete talmente presi dalle mille incombenze richieste dal servizio ai pellegrini, oppure ai malati nell’ospedale, da correre il rischio di trascurare la cosa veramente necessaria: ascoltare Cristo per compiere la volontà di Dio. Quando vi accorgete che siete vicini a correre questo rischio guardate all’esempio di Padre Pio".
Sarà sicuramente d'accordo Michele Bocci, presidente dei giovani Federalbergatori di San Giovanni Rotondo:
"Il mercato dell'offerta turistica di San Giovanni Rotondo non è affatto organizzato, ed in più negli ultimi anni ci troviamo al cospetto di una concorrenza impari, quella della Chiesa. Infatti, almeno il 30% dei posti letto, è in mano al clero, che ha ben sei strutture di proprietà(2 delle suore e 4 dei frati), tutte sorte nell'ambito del Giubileo del 2000. Loro hanno una corsia preferenziale, perché le prenotazioni del turismo religioso avvengono per la maggior parte per mezzo di parrocchie o gruppi di preghiera e non attraverso le agenzie o internet. Tali strutture ricettive (che non sono ostelli, ma veri e propri alberghi, addirittura le suore hanno riconvertito un asilo in posti letto) di San Giovanni Rotondo, non risentono della crisi, e lavorano a pieno regime dodici mesi l'anno".
San Pio da Pietrelcina, pensaci tu.
Sei milioni di pellegrini che hanno venerato il corpo di Padre Pio, da quando è esposto. Un ospedale che da sogno di un umile frate è diventato un centro di livello europeo, coniugando la "scienza nel curare il malato" con la "fiducia verso Dio". E la nuova chiesa che porta la firma di uno degli architetti più famosi del nostro tempo. Eccola "l’eredità" del santo cappuccino amato in tutto il mondo. Un’eredità della quale, nella domenica trascorsa a San Giovanni Rotondo, Benedetto XVI fa quasi l’inventario, fino a condensarla in una parola sola: "La santità". Padre Pio, dice, infatti, il Papa, restò "sempre unito a Gesù" e lottò "contro lo spirito del male", cioè contro il diavolo, servendosi dell’ "armatura di Dio, lo scudo della fede e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio". Lottò anche contro "i rischi dell’attivismo e della secolarizzazione", aggiunge il Pontefice, dai quali, oggi, non sono immuni anche alcuni suoi "eredi".
Nella memoria restano le immagini della affollatissima celebrazione eucaristica del mattino durante la quale il Papa invita i cappuccini, i fedeli e tutti coloro che amano Padre Pio a non lasciarsi inghiottire dall’attivismo e dal secolarismo. "Molti di voi – dice infatti – siete talmente presi dalle mille incombenze richieste dal servizio ai pellegrini, oppure ai malati nell’ospedale, da correre il rischio di trascurare la cosa veramente necessaria: ascoltare Cristo per compiere la volontà di Dio. Quando vi accorgete che siete vicini a correre questo rischio guardate all’esempio di Padre Pio".
Sarà sicuramente d'accordo Michele Bocci, presidente dei giovani Federalbergatori di San Giovanni Rotondo:
"Il mercato dell'offerta turistica di San Giovanni Rotondo non è affatto organizzato, ed in più negli ultimi anni ci troviamo al cospetto di una concorrenza impari, quella della Chiesa. Infatti, almeno il 30% dei posti letto, è in mano al clero, che ha ben sei strutture di proprietà(2 delle suore e 4 dei frati), tutte sorte nell'ambito del Giubileo del 2000. Loro hanno una corsia preferenziale, perché le prenotazioni del turismo religioso avvengono per la maggior parte per mezzo di parrocchie o gruppi di preghiera e non attraverso le agenzie o internet. Tali strutture ricettive (che non sono ostelli, ma veri e propri alberghi, addirittura le suore hanno riconvertito un asilo in posti letto) di San Giovanni Rotondo, non risentono della crisi, e lavorano a pieno regime dodici mesi l'anno".
San Pio da Pietrelcina, pensaci tu.
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