domenica 16 maggio 2010

Libertà di espressione


Lars Vilks aveva pubblicato nel 2007 una vignetta raffigurante Maometto con il corpo di un cane. Disegno che è all'origine del presunto complotto per ucciderlo, scoperto due mesi fa in Irlanda.
Nella vicina Danimarca, il caricaturista Kurt Westergaard è stato invece bersaglio di un tentato omicidio nel giorno di Capodanno. Un 28enne, legato alle organizzazioni integraliste islamiche, si era introdotto nella sua abitazione armato di accetta e coltello. Nel 2005 Westergaard aveva disegnato Maometto con le bombe nascoste nel turbante per il giornale danese Jyllands-Posten.
Martedì scorso l'artista svedese è stato aggredito ad una conferenza nell'università di Uppsala; stava tenendo una lezione davanti a circa 250 studenti proprio sui limiti della libertà artistica. Un ascoltatore si è alzato improvvisamente dalla prima fila e si è scagliato contro Vilks. Nel tumulto altre tre persone si sono gettate sul disegnatore. Poco prima l'artista stava mostrando ai presenti un film provocatorio di una coppia di uomini nudi con delle maschere di Maometto in espliciti atti sessuali. Fin da subito alcuni del pubblico hanno cominciato a protestare alzando la voce, poi d'improvviso un uomo è corso verso l'artista e l'ha colpito con una testata rompendogli gli occhiali, senza però procuragli ferite gravi. L'artista è sotto choc. Nel caos è rimasto ferito anche un poliziotto della scorta.
(Corriere.it)

Questo è solo l'ultimo di una serie di episodi nei quali le libertà individuali vengono messe a dura prova (per usare un eufemismo).
Geert Wilders, Magdi Allam, Ayaan Hirsi Ali , Chahdortt Djavann, oltre ai già citati Lars Vilks e Kurt Westergaard sono solo alcuni dei personaggi che hanno in qualche modo "affrontato" il problema islam e che per questo vivono perennemente sotto scorta.
Perchè loro, alle loro radici sono legati.
Loro difendono i loro profeti, i loro "valori", le loro "tradizioni". Ad ogni costo.
Loro.
Mi guardo bene dal difendere una Chiesa che non riconosco come istituzione e che per i motivi più vari è indifendibile anche dal più fervente dei cattolici (e nonostante questo non ho difficoltà ad ammettere che l'attuale Pontefice ha un atteggiamento sicuramente più deciso nei confronti dell'islam, sia rispetto al suo predecessore, sia e soprattutto nei confronti di alcuni suoi subalterni politicamente-idioti che hanno già sostituito il crocifisso con la mezza luna).
Ma qui non si tratta di scegliere tra Chiesa e islam e non si può pensare di "usare" l'islam per combattere la Chiesa (qui puoi trovare un interessante articolo sulle "convergenze" antioccidentali).
La scelta non è tra il burqa e il crocifisso (e anche se fosse, qualunque persona sana di mente non avrebbe esitazioni).
Qui si tratta di scegliere tra la libertà, la ragione, la scienza e il medioevo più buio.

Abbiamo smesso di bruciare le streghe appena 400 anni fa.
Non riaccendiamo i roghi, accendiamo il cervello.


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