Cristina (il nome è di fantasia), 32 anni, in cerca di lavoro, lo aveva conosciuto tramite un amico comune. Lui aveva raccontato di cercare un'addetta alle pulizie. Presentatasi all'incontro, però, la donna aveva capito immediatamente le reali intenzioni dell'uomo, che aveva iniziato a palpeggiarla dicendole che quella del lavoro era soltanto una scusa.
Da allora per la giovane è iniziato un vero e proprio incubo. Per settimane è stata perseguitata dall'uomo con telefonate, sms e pedinamenti.
"Se vuoi stare in pace, parlami che ci mettiamo d'accordo".
Esasperata per la situazione, la ragazza aveva deciso di trasferirsi temporaneamente in un'altra casa di proprietà della sua famiglia, insieme alla sua amica Elisabetta (altro nome di fantasia), 34 anni. Fino al 25 aprile. Quella sera, intorno a mezzanotte, Langellotti ha raggiunto la casa tentando di sfondarne la finestra. Così le due ragazze gli hanno aperto tentando di farlo ragionare. Ma senza successo. L'uomo, che aveva con sé una tanica di benzina, le ha costrette in cucina, scaraventandole più volte a terra, e poi ha iniziato a cospargerle con il liquido infiammabile. Dopodiché ha appiccato il fuoco ed è scappato a bordo di una Fiat Uno. Le vittime non sono riuscite a spegnere le fiamme sui loro abiti da sole, ma sono dovute uscire all'esterno e farsi aiutare dai vicini. Trasportate all'ospedale di Cirié, hanno riportato ustioni di primo e secondo grado alle gambe.
E' stato arrestato dai carabinieri mentre entrava in un bagno pubblico a Lanzo Torinese.
Una storia di ordinaria brutalità, ma resa straordinaria dal fatto che Marco Langellotti, 56 anni, ha 26 condanne passate in giudicato per reati che vanno dallo stupro (per due volte, in un caso nei confronti di minore) alla rapina in villa, dallo spaccio alle lesioni.
26 condanne, ma libero di delinquere.
Da allora per la giovane è iniziato un vero e proprio incubo. Per settimane è stata perseguitata dall'uomo con telefonate, sms e pedinamenti.
"Se vuoi stare in pace, parlami che ci mettiamo d'accordo".
Esasperata per la situazione, la ragazza aveva deciso di trasferirsi temporaneamente in un'altra casa di proprietà della sua famiglia, insieme alla sua amica Elisabetta (altro nome di fantasia), 34 anni. Fino al 25 aprile. Quella sera, intorno a mezzanotte, Langellotti ha raggiunto la casa tentando di sfondarne la finestra. Così le due ragazze gli hanno aperto tentando di farlo ragionare. Ma senza successo. L'uomo, che aveva con sé una tanica di benzina, le ha costrette in cucina, scaraventandole più volte a terra, e poi ha iniziato a cospargerle con il liquido infiammabile. Dopodiché ha appiccato il fuoco ed è scappato a bordo di una Fiat Uno. Le vittime non sono riuscite a spegnere le fiamme sui loro abiti da sole, ma sono dovute uscire all'esterno e farsi aiutare dai vicini. Trasportate all'ospedale di Cirié, hanno riportato ustioni di primo e secondo grado alle gambe.
E' stato arrestato dai carabinieri mentre entrava in un bagno pubblico a Lanzo Torinese.
Una storia di ordinaria brutalità, ma resa straordinaria dal fatto che Marco Langellotti, 56 anni, ha 26 condanne passate in giudicato per reati che vanno dallo stupro (per due volte, in un caso nei confronti di minore) alla rapina in villa, dallo spaccio alle lesioni.
26 condanne, ma libero di delinquere.
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