Deputati, ex deputati, portaborse, dirigenti sindacali, nullafacenti di rango, professionisti della rivolta sociale che da decenni vivono di rendita, giornaliste da salotto e aristocratici in cerca di emozioni.
C'erano tutti alla la manifestazione della Fiom di sabato scorso.
C’erano anche i precari, i disperati, quelli che veramente lottano per un posto di lavoro e gente che non arriva a fine mese. Ma sono la folla di gente in buonafede che il Pd continua a illudere con la vecchia storia: noi siamo come voi, noi vi rappresentiamo. E invece è il solito spettacolo di chi campa sulla sfortuna altrui.
La piazza non ha più nulla di genuino. È un’abitudine, un affare, una farsa.
È tappeto rosso e autisti in attesa che lo spettacolo finisca. È la messa laica dei sacerdoti e dei sepolcri imbiancati.
Ci sta il teleimbonitore con la lacrima sul viso, il signore dei vaffa vestito da guru mediatico, il sindacalista con la maschera da funzionario di banca, gli extraparlamentari che cercano di rientrare nel circuito più per noia che per passione, quello che scrive romanzi e l’aristocratico con i baffi che ormai parla solo dei suoi viaggi all’estero, tanto che si fatica a capire se sia un leader di partito o un tour operator. C’è quello che si è costruito una carriera organizzando catering di piadine alla festa dell’Unità, c’è la direttora di quotidiano che l’ultima volta che ha stretto la mano a un precario se l’è lavata pensando che portasse sfiga.
Questa è l'Asinistra italiana.
L'alternativa.
Blu e rosso stanno bene insieme.
RispondiEliminaSei un povero coglione!!!!!!