martedì 7 settembre 2010

Hanno spostato la fine del mondo



Ci sono tre cose sulle quali si può sempre contare in ogni profezia della fine del mondo.

La prima è che la fine del mondo è come la mamma: ce n'è una sola. Per forza di cose ce ne può essere al massimo una sola giusta e tutte le altre devono essere sbagliate.
La seconda è che man mano che ci si avvicina alla data annunciata, la profezia verrà disinvoltamente dimenticata o interpretata (aggiustata) alla luce di nuove rivelazioni dai profeti o loro rappresentanti per posticipare la data dell'apocalisse, in modo da non dover affrontare il fallimento e consentire un nuovo ciclo di proselitismo (marketing).
La terza è che i discepoli (polli) che hanno creduto alla data iniziale e hanno aperto il portafogli accetteranno senza batter ciglio la nuova data e continueranno a spalancare il portafogli per farsi buggerare un'altra volta.
Siccome il 2012 si avvicina e il mercato comincia a non tirare più, bunker a parte, è ora di tirare fuori una nuova balla per angosciare la gente e vendere una nuova infornata di libri, films, trasmissioni tv e gadgets vari.

Quindi? La fine del mondo non è più nel 2012 ma nel 2060. Garantisce nientemeno che Sir Isaac Newton.
La storia in realtà risale al febbraio 2003, quando i giornali britannici pubblicarono la notizia della profezia, che peraltro era già nota allora agli studiosi da almeno vent'anni, in occasione di un documentario della BBC, Newton: The Dark Heretic, dedicato a far conoscere la teologia eretica di Newton, il suo profondo interesse per lo studio letterale della Bibbia e la sua passione per l'alchimia.
I calcoli apocalittici di Newton si basano non su misurazioni scientifiche o segrete conoscenze dell'Universo, ma su interpretazioni molto arbitrarie di vari passaggi e riferimenti cronologici della Bibbia, che secondo Newton era una sorta di codice che gli eletti avevano il sacro dovere di decifrare.
Oltretutto, anche volendo prestar fede alle profezie newtoniane, c'è da sottolineare che indicano il 2060 come data minima della fine del mondo: "Potrà finire dopo, ma non vedo motivo perché debba finire prima" (It may end later, but I see no reason for its ending sooner), e questo contraddice tutte le previsioni di catastrofe riguardanti ogni altra data da oggi al 2060, compreso quindi il 2012.


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