"La città deve avere una moschea adeguata alla bellezza storica e degna della ricchezza culturale. Noi abbiamo chiesto di lavorare ad un gruppo di architetti, il progetto è praticamente pronto e presto lo presenteremo alla città e al sindaco Renzi per concordare insieme questo lavoro.
La nuova moschea di Firenze avra' anche un minareto e sarà una cosa molto simile al campanile di Giotto".
Ezzedine Elzir, imam di Firenze
''Non voglio fare una discussione ideologica sulla possibilita' di avere una moschea a Firenze.
Se i nostri amici musulmani, ai quali faccio tra l'altro gli auguri per la fine del Ramadam, ci presenteranno un progetto lo valuteremo e ne discuteremo apertamente".
Matteo Renzi, sindaco di Firenze
Praticare l'infibulazione in Italia puo' costare fino a 16 anni di carcere, secondo una legge del 2006.
Dal 1996 ad oggi, solo all’Ospedale San Gallicano di Roma, sono state assistite e curate 10mila donne immigrate che hanno subito l'infibulazione.
Qui le immagini sono così pesanti che mi limito al link, per chi ha lo stomaco per guardare.
Quello che invece è da rimarcare è il legame stretto tra infibulazione e islam.
Non è prescritta dal corano? Esisteva già ai tempi dei romani? Sicuramente.
Però nel moderato Egitto la mutilazione degli organi genitali femminili diventa reato solo nel 2008.
Si rischiano al massimo 2 anni di reclusione e può essere praticata in caso di "necessità medica": praticamente una farsa. Ma per i rappresentanti dei Fratelli musulmani in parlamento "le nuove norme minano i fondamenti della famiglia egiziana".
Però l'islam non c'entra. Per questo 10mila donne curate solo al San Gallicano di Roma sono tutte immigrate.
O figlie di donne italiane sposate o conviventi di immigrati perfettamente integrati, per i quali è normale picchiare la donna perchè non si converte, perchè non è una brava cuoca, perchè esce sul balcone senza velo.
Trentasei stranieri e tre italiani. Erano questi i numeri delle iscrizioni nella prima elementare della Scuola Carlo Pisacane di Roma. Numeri che si sono andati assottigliando, fino all’altro giorno, quando i genitori dell’ultimo bimbo italiano rimasto iscritto hanno chiesto, e ottenuto, il trasferimento.
L'integrazione sociale e culturale in un paese risulta assai improbabile quando in classe nessuno parla l'italiano, quando si cancella il presepe dal Natale, quando a pranzo si mangia il couscous al posto degli gnocchi.
Moschee nelle città simbolo della nostra cultura, pratiche barbare che non accennano a sparire, donne trattate come merce, la politica del ventre che ci fa diventare minoranza a casa nostra.
Ci stiamo (dis)integrando.
Ogni tanto qualcuno se ne accorge, ma viene prontamente eliminato dai politicamente corrotti, dai paladini della multiculturalità.
Troia brucia. Per colpa dei collaborazionisti, scriveva Oriana nel 2004.
Siamo nel 2010 e i collaborazionisti sono ancora li. Quindi la colpa non è loro, non è solo loro.
La colpa vera è di quelli che non stanno né da una parte, né dall’altra, quelli a cui sembra non interessare ciò che accade intorno, come se non fosse anche affar loro, quelli per i quali non c’è niente da fare e comunque non spetta a loro farlo. Camminano frettolosamente, guardano ma non vedono, o fanno finta di non vedere, non esprimono chiaramente la loro opinione o se lo fanno giocano con le parole per non urtare la sensibilità altrui, attenti solo al loro tornaconto personale, falsamente ossequiosi, danno ragione ad una parte, ma nemmeno torto all’altra. Costantemente in mezzo al guado.
Troia brucia. Per colpa degli ignavi.
La nuova moschea di Firenze avra' anche un minareto e sarà una cosa molto simile al campanile di Giotto".
Ezzedine Elzir, imam di Firenze
''Non voglio fare una discussione ideologica sulla possibilita' di avere una moschea a Firenze.
Se i nostri amici musulmani, ai quali faccio tra l'altro gli auguri per la fine del Ramadam, ci presenteranno un progetto lo valuteremo e ne discuteremo apertamente".
Matteo Renzi, sindaco di Firenze
Praticare l'infibulazione in Italia puo' costare fino a 16 anni di carcere, secondo una legge del 2006.
Dal 1996 ad oggi, solo all’Ospedale San Gallicano di Roma, sono state assistite e curate 10mila donne immigrate che hanno subito l'infibulazione.
Qui le immagini sono così pesanti che mi limito al link, per chi ha lo stomaco per guardare.
Quello che invece è da rimarcare è il legame stretto tra infibulazione e islam.
Non è prescritta dal corano? Esisteva già ai tempi dei romani? Sicuramente.
Però nel moderato Egitto la mutilazione degli organi genitali femminili diventa reato solo nel 2008.
Si rischiano al massimo 2 anni di reclusione e può essere praticata in caso di "necessità medica": praticamente una farsa. Ma per i rappresentanti dei Fratelli musulmani in parlamento "le nuove norme minano i fondamenti della famiglia egiziana".
Però l'islam non c'entra. Per questo 10mila donne curate solo al San Gallicano di Roma sono tutte immigrate.
O figlie di donne italiane sposate o conviventi di immigrati perfettamente integrati, per i quali è normale picchiare la donna perchè non si converte, perchè non è una brava cuoca, perchè esce sul balcone senza velo.
Trentasei stranieri e tre italiani. Erano questi i numeri delle iscrizioni nella prima elementare della Scuola Carlo Pisacane di Roma. Numeri che si sono andati assottigliando, fino all’altro giorno, quando i genitori dell’ultimo bimbo italiano rimasto iscritto hanno chiesto, e ottenuto, il trasferimento.
L'integrazione sociale e culturale in un paese risulta assai improbabile quando in classe nessuno parla l'italiano, quando si cancella il presepe dal Natale, quando a pranzo si mangia il couscous al posto degli gnocchi.
Moschee nelle città simbolo della nostra cultura, pratiche barbare che non accennano a sparire, donne trattate come merce, la politica del ventre che ci fa diventare minoranza a casa nostra.
Ci stiamo (dis)integrando.
Ogni tanto qualcuno se ne accorge, ma viene prontamente eliminato dai politicamente corrotti, dai paladini della multiculturalità.
Troia brucia. Per colpa dei collaborazionisti, scriveva Oriana nel 2004.
Siamo nel 2010 e i collaborazionisti sono ancora li. Quindi la colpa non è loro, non è solo loro.
La colpa vera è di quelli che non stanno né da una parte, né dall’altra, quelli a cui sembra non interessare ciò che accade intorno, come se non fosse anche affar loro, quelli per i quali non c’è niente da fare e comunque non spetta a loro farlo. Camminano frettolosamente, guardano ma non vedono, o fanno finta di non vedere, non esprimono chiaramente la loro opinione o se lo fanno giocano con le parole per non urtare la sensibilità altrui, attenti solo al loro tornaconto personale, falsamente ossequiosi, danno ragione ad una parte, ma nemmeno torto all’altra. Costantemente in mezzo al guado.
Troia brucia. Per colpa degli ignavi.
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