domenica 25 gennaio 2009

«Mi farò giustizia da sola»

«Tu ci devi scrivere sul giornale che se non fanno giustizia come si deve, io giustizia me la faccio da sola. Cosa direi al giudice? Gli direi che se l'avessero fatto a sua figlia vorrei vedere cosa faceva».
È trascorso meno di un mese dalla terribile notte al veglione alla Fiera di Roma, dall’aggressione selvaggia accanto ai bagni chimici portata a termine da un ragazzo con un tatuaggio sul collo, conosciuto qualche ora prima fra la musica techno e le luci della discoteca. E adesso è arrivato un altro duro colpo per la ragazza di Genzano. «Mi hanno abbandonata, lasciata sola. Ma come? Prima lo arrestano, danno la notizia a tutti, poi gli permettono di tornare a casa come se nulla fosse...».
A quella rabbia ora si è aggiunta altra rabbia. «Non bastava quello che ha dovuto subire — interviene la mamma —, adesso ci si mette anche la giustizia. Ma quale giustizia? Quella che permette a uno stupratore di uscire dal carcere dopo che ha confessato? Ma cos’è stato, una specie di messinscena? E noi?».
Il padre infine parla anche di una giustizia personale: «E' uno schifo, ma vedi cosa sta succedendo in questi giorni a Roma e tu lo cacci subito fuori… Io ho detto che lui tutte le sere quando va a dormire deve pensare domani che cosa mi può succedere, tutte le sere per tutta la vita, si può sposare, avere dei figli, tanto io lo aspetto non c'è problema».

Gli arresti domiciliari sono stati disposti dal gip Marina Finiti accogliendo la richiesta del pm Vincenzo Barba secondo il quale gli arresti domiciliari rappresentano una misura cautelare sufficiente tra l'altro in relazione sia all'incensuratezza del giovane, sia per il comportamento tenuto dal 22enne nel corso delle indagini che ha confessato (dopo 22 giorni!!!) ed è apparso consapevole e sofferente per il gesto compiuto.

E' vero, la giustizia americana fa proprio schifo, ancora con la pena di morte... che incivili!!

1 commento: